Incendio alla Perla, pena ‘mite’
Condanna sospesa al 22enne che con tre minorenni diede fuoco all’ex hotel accanto all’aeroporto
La giudice concede l’ultima possibilità al giovane: se dovesse nuovamente commettere reati, rischierebbe la prigione e l’espulsione
«È una pena mite. La Corte ha creduto in lei ma questa è davvero l’ultima possibilità. La prossima volta, un reato per lei significherà la prigione e il rischio di espulsione dalla Svizzera». In questi termini, la giudice Manuela Frequin Taminelli ha ammonito il giovane italiano di 22 anni comparso in aula penale di Lugano ieri mattina, protagonista, assieme a tre minorenni, dell’incendio appiccato all’ex albergo La Perla di Agno nel maggio del 2017. E gli ha inflitto una pena «mite» di 21 mesi di detenzione sospesi per un periodo di prova di quattro anni.
Il giovane – difeso dall’avvocato Pierluigi Pasi – ha ammesso i reati a suo carico indicati nell’atto d’accusa allestito dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo. L’imputato ha riconosciuto l’incendio all’ex hotel situato presso l’aeroporto, che ha causato danni per circa un milione di franchi, e gli altri episodi tentati. Il 22enne ha pure ammesso la violazione di domicilio e le gravi infrazioni alle norme della circolazione stradale per aver, fra l’altro, impennato più volte con la moto lungo la strada cantonale pubblica in territorio di Vezia. La giudice ha valutato l’opportunità di ordinare, nei suoi confronti, una presa a carico terapeutica per la sua tendenza ad appiccare il fuoco ma alla fine ha desistito. Nel corso del dibattimento, le parti hanno trovato un’intesa su una pena sospesa nei confronti del giovane. In altre parole, lui merita una seconda possibilità: ha trovato un lavoro e sembra che abbia “messo la testa posto”. Oltre alla condanna a 21 mesi, sospesi con la condizionale per quattro anni, la giudice gli ha però inflitto la pena pecuniaria di 90 aliquote di 60 franchi l’una e ha deciso per l’interdizione di guidare veicoli per quattro anni.
Prestazioni sociali per i tre minori
I tre minorenni, tutti residenti nel Luganese, che hanno agito assieme a lui all’ex hotel La Perla, sono stati condannati a fornire prestazioni personali dai 10 ai 20 giorni. Due di loro sono giovani donne nel frattempo diventate maggiorenni. L’albergo, ricordiamo, era chiuso da anni e in alcuni punti rischiava di crollare dopo l’incendio doloso appiccato all’inizio di maggio di due anni fa. Un incendio che aveva provocato grossi danni al primo e al secondo piano dell’edificio.
Il fermo del quartetto di giovani del Luganese, sorpresi a bivaccare all’interno della struttura abbandonata, era avvenuto qualche settimana dopo le fiamme grazie alle immagini delle videocamere di sorveglianza.