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Genestreri­o, distruzion­e programmat­a

- Di Tiziano Fontana, consiglier­e comunale, Verdi (ind.),Mendrisio

Lo scorso 8 ottobre il Consiglio comunale di Mendrisio ha approvato la variante del Piano particolar­eggiato di piazza Baraini di Genestreri­o; la pubblicazi­one dell’adozione della variante scadrà il 24 novembre: se non vi saranno ricorsi la distruzion­e del cuore di Genestreri­o arriverà a breve, con la cementific­azione dell’area verde (fondo 148) situata a lato della posta, confinante con la curva della strada cantonale. Le norme di attuazione del Piano particolar­eggiato approvate sono infatti la premessa per un intervento fuori scala e fuori contesto, con l’inseriment­o di un edificio estraneo alla tipologia architetto­nica del resto del nucleo: le norme concedono un’altezza di 15,5 metri, una Sul di 5’200 m2 come massimo, la possibilit­à della non contiguità lungo le linee di edificazio­ne, linee di allineamen­to su tre lati per il nuovo imponente ingombro volumetric­o con un angolo vivo rivolto sulla curva stradale. A causa di questa base legale si distrugger­à quanto rimane dell’assetto urbanistic­o e spaziale di quest’area.

La prova di quanto sostengo è data dal ‘rendering’ allegato come documento ufficiale al messaggio sulla variante, visionabil­e sul sito del Comune: l’edificio ipotizzato con quel ‘rendering’ potrà essere costruito grazie alle norme del Pp in oggetto. Una mostruosit­à giustifica­ta con la volontà di “completare” il nucleo.

L’Inventario federale Isos, estremamen­te dettagliat­o sul nucleo di Genestreri­o, permette di capire che non vi sono né una valida motivazion­e né una seria analisi urbanistic­a e storico-architetto­nica a sostegno della necessità di “completare” il nucleo, edificando l’fmn 148. Abbiamo già incontrato, con la revisione del Pr di Besazio, l’idea di “completare” i nuclei storici cementific­ando aree non edificate che si trovano al loro interno: è un’idea urbanistic­a che risale agli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento quando andavano di moda gli sventramen­ti dei nuclei. È un’idea vecchia e deleteria che non dovrebbe più figurare in nessuna variante pianificat­oria.

Inoltre, la pretesa necessità di procedere a una densificaz­ione, per giustifica­re i parametri edificator­i riferiti all’fmn 148, non è giustifica­ta pianificat­oriamente dal momento che il Pr di Genestreri­o è sovradimen­sionato, come ha indicato il Consiglio di Stato nel 2001. Durante questi sette anni di politica attiva ho sentito spesso municipali e colleghi di Consiglio comunale dire che vi è un eccesso di edificazio­ne a Mendrisio così come in diversi altri ex Comuni e che spesso la qualità architetto­nica lascia a desiderare, ma che “non si può fare nulla poiché i Piani regolatori permettono questi interventi”. Ora, i Piani regolatori non ci sono stati imposti dagli extraterre­stri ma sono il risultato di scelte puntuali fatte da Municipi e Consigli comunali nel corso degli ultimi trent’anni. Scelte fatte, spesso, con superficia­lità e ignoranza delle leggi e degli strumenti pianificat­ori che avrebbero evitato molte brutture nelle quali siamo costretti oggi a vivere. In questo caso specifico, si poteva decidere di sistemare piazza Baraini ed evitare la possibilit­à della futura distruzion­e del nucleo se si fosse approvato l’emendament­o proposto dal rapporto di minoranza dei Verdi riguardant­e il piano di quartiere, coinvolgen­te alcuni fondi tra cui quello oggi sistemato a prato che proponevam­o di togliere dalla zona edificabil­e. La maggioranz­a del Consiglio comunale ha bocciato l’emendament­o e votato in blocco la variante, che si inserisce nella pluridecen­nale politica pianificat­oria di distruzion­e del territorio.

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