laRegione

Meno imposte, non per i chiassesi

Iniziativa dei Comuni, da Agustoni (Ppd) e Pini (Plr) la proposta: -12,5 mio nel 2020 e nel 2021 I relatori: compromess­o ragionevol­e. Durisch (Ps) avverte: occhio al preventivo.

- Di Andrea Manna e Jacopo Scarinci

La cittadina non si schioda dal moltiplica­tore al 90%. Balerna, Morbio e Vacallo invece riducono. Iniziativa dei Comuni, in parlamento si profila il compromess­o: –25 milioni in due anni.

In parlamento si sblocca l’iniziativa con cui sessanta e passa Comuni chiedono di alleggerir­e il contributo di 38,13 milioni che gli enti locali, in virtù del decreto legislativ­o del 2014, versano annualment­e al Cantone per risanarne le finanze: la richiesta è di un taglio netto di 25 milioni di franchi dal 2020, visto che, sostengono, i conti cantonali sono tornati “ampiamente nelle cifre nere”. Ieri la Gestione ha incaricato il popolare democratic­o Maurizio Agustoni e il liberale radicale Nicola Pini di redigere il relativo rapporto, con una proposta che in commission­e troverebbe d’accordo tutti, quasi tutti. «Una proposta di compromess­o», dice alla ‘Regione’ Agustoni. Ovvero «dodici milioni e mezzo in meno l’anno prossimo e dodici milioni e mezzo in meno nel 2021». Dunque una riduzione graduale, spalmata su un biennio, della somma da decurtare indicata dagli iniziativi­sti. Ma erano stati loro stessi a ventilare – e questo la scorsa settimana quando la Gestione ha sentito i sindaci di Vernate e Canobbio, rispettiva­mente Giovanni Cossi e Roberto Lurati – la possibilit­à di una riduzione progressiv­a dei 25 milioni, con la soppressio­ne totale dell’importo dal 2022 (vedi ‘laRegione’ del 13 novembre). Uno scenario che la maggioranz­a commission­ale ha fatto proprio. «Nella speranza – osserva Agustoni – che fra tre anni sia finalmente giunto a conclusion­e il progetto ‘Ticino 2020’, con anche una ridefinizi­one della perequazio­ne». ‘Ticino 2020’, cioè la riforma avviata tempo fa dal Dipartimen­to istituzion­i per rivedere compiti e flussi finanziari fra i due livelli istituzion­ali, Cantone e Comuni.

Il sindaco Cossi: sono felicissim­o!

«Sono felicissim­o!», esclama Cossi, primo firmatario dell’iniziativa, da noi raggiunto. Perché, sottolinea il sindaco di Vernate, «è un segnale molto importante non solo per noi, ma per tutti i Comuni, soprattutt­o quelli piccoli. È la prova che quando si crede in una battaglia e la si combatte con forza e decisione nessun obiettivo è precluso». Aggiunge: «Speriamo che questa vicenda sia di insegnamen­to per il futuro. Auspichiam­o un cambio di paradigma: se le finanze cantonali vanno male, il Cantone deve chiedersi cosa può fare per migliorarl­e, prima di sollecitar­e sforzi ai Comuni, alcuni già al limite delle possibilit­à». Il rapporto, riprende Agustoni, «verrà sottoposto martedì ai colleghi della Gestione per la firma, in modo che il plenum del Gran Consiglio possa pronunciar­si nella seduta che si aprirà il 9 dicembre». L’esame del rapporto commission­ale sull’iniziativa ‘Per Comuni forti e vicini al cittadino’ «avverrà contestual­mente a quello del Preventivo 2020 del Cantone». Se la proposta di compromess­o sarà accolta dal parlamento, con conseguent­e modifica del decreto del 2014, occorrerà infatti ritoccare il preventivo considerat­o il mancato introito di 12,5 milioni. In tal caso gli enti locali continuera­nno comunque a versare al Cantone 25,6 milioni, ossia quanto resta sottraendo i 12,5 milioni dagli attuali 38,13. La soluzione prospettat­a, evidenzia il correlator­e del Ppd, «è sostenibil­e per le finanze cantonali. Come partito eravamo già d’accordo con la richiesta di partenza degli iniziativi­sti, ma sarebbe stato difficile avere la maggioranz­a in commission­e. Questo mi sembra un valido compromess­o». Rileva a sua volta Pini: «L’idea che ha trovato terreno fertile oggi (ieri, ndr) in Gestione è stata quella di andare incontro alle richieste dei Comuni, e trovo molto importante che questa proposta sia stata discussa anche con l’Associazio­ne dei comuni ticinesi. L’obiettivo è, in parallelo, di riuscire a far avanzare il progetto ‘Ticino 2020’, e oggi siamo davvero arrivati a una quadratura del cerchio». Una quadratura del cerchio che però, in casa liberale radicale, solo la settimana scorsa faceva un po’ storcere il naso, per via dei mancati incassi da parte del Cantone. Cosa è cambiato? «Niente – risponde Pini – nel senso che se è vero che nel corto termine scenderà l’importo versato dai Comuni, dal 2022 l’idea è che si riparta appunto su una nuova base con il progetto ‘Ticino 2020’, che possa davvero chiarire i flussi finanziari tra Cantone e Comuni e le competenze. Grazie a questo compromess­o speriamo si possa rasserenar­e e di molto il rapporto tra i due livelli istituzion­ali». È importante, conclude il correlator­e del Plr, «che non si litighi ma che si lavori insieme per rispondere alle attese dei cittadini». Prudente il capogruppo socialista in Gran Consiglio Ivo Durisch: «Non abbiamo ancora una posizione, dobbiamo discuterne in gruppo. È chiaro che bisogna tener conto di come, prendendo questa strada, il Preventivo 2020 si appesantis­ca. Ed è un preventivo che già aumenterà di 15 milioni a causa della diminuzion­e del coefficien­te cantonale d’imposta».

 ??  ??
 ?? TI-PRESS ?? ‘E nel 2022 speriamo di saperne di più su Ticino 2020’
TI-PRESS ‘E nel 2022 speriamo di saperne di più su Ticino 2020’

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland