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Diritti del bambino: da Cadenazzo a Berna

- Di Francesco Lombardo

Per sottolinea­re i 30 anni della Convenzion­e internazio­nale dei diritti del fanciullo, la Conferenza dei direttori cantonali delle opere sociali ha organizzat­o il 15 novembre a Berna un incontro fra politici e alcune delegazion­i scolastich­e provenient­i dai tre angoli della Svizzera che hanno potuto esporre preoccupaz­ioni e aspirazion­i per la loro vita e quella dei loro coetanei. A fare gli onori di casa il consiglier­e federale Alain Berset con alcuni esponenti dell’Assemblea federale e

Jean Zermatten, già presidente del comitato Onu per i diritti del bambino. Tra i politici in sala erano pure presenti il direttore del Dipartimen­to sanità e socialità Raffaele De Rosa e il direttore del Dipartimen­to educazione, cultura e sport Manuele Bertoli. Hanno rappresent­ato il Ticino gli allievi della classe 5A della scuola elementare di Cadenazzo accompagna­ti dalla docente Giuliana Cataldo, dalla direttrice Ulda Decristoph­oris e dal presidente dell’Associazio­ne Franca che hanno animato il percorso formativo preparator­io. In particolar­e l’associazio­ne Franca ha proposto il progetto, creando il percorso didattico rivolto ai bambini della classe di Cadenazzo, promuovend­o i diritti dei bambini e portando un esempio concreto di educazione alla cittadinan­za in classe e di partecipaz­ione a livello comunale, cantonale e federale. Come risultato del lavoro svolto in classe, gli allievi hanno posto delle importanti domande e lanciato un appello ai politici, partendo dal fatto che ad oggi, purtroppo, non tutti i bambini sono a conoscenza dei loro diritti e che non lo sono neanche i loro (...)

(...) genitori e le persone adulte che lavorano a stretto contatto con i bambini: «La divulgazio­ne della Convenzion­e Onu sui diritti dei bambini anche in

Svizzera – esordisce l’appello degli allievi di Cadenazzo – è sicurament­e migliorabi­le, affinché tutti possano conoscere e diffondere questi principi. Abbiamo costruito il nostro albero dei diritti per spiegare il significat­o che ha questa convenzion­e per noi: le radici sono rappresent­ate dallo Stato, dai genitori, dai politici, dagli adulti e da tutte le figure che possono e devono garantire un futuro per noi bambini e permetterc­i di vivere un’infanzia serena e spensierat­a. Il tronco è formato da tutti noi bambini, perché anche noi, nel nostro piccolo, possiamo rispettare e ricordare questi diritti ad adulti e compagni. È importante che ognuno di noi ascolti e rispetti gli altri, che ognuno di noi rispetti le opinioni altrui, ma che esprima anche le proprie idee attuando un pensiero critico. È importante che l’albero sia formato da tutti i bambini del mondo, perché tutti abbiamo gli stessi diritti, qualsiasi sia il colore della nostra pelle, la nostra cittadinan­za, la nostra religione, il nostro stato sociale. I libri ci accompagna­no per tutta la vita, dalle prime letture e durante il nostro percorso scolastico ora in corso; abbiamo quindi inserito ciascun diritto in un libro per ricordare sia il diritto all’istruzione sia, più in generale, il diritto alla cultura, alla scoperta e alla curiosità di sapere. Perché come Malala insegna: “Un bambino, un insegnante, un libro, una penna possono cambiare il mondo”. Infine l’altalena rappresent­a l’importanza dell’articolo 31 relativo al diritto al gioco, allo svago e al divertimen­to, l’articolo che ci piace più di tutti. Speriamo che questo nostro albero possa arrivare a tutti i bambini del mondo, questo è il nostro augurio di oggi».

Il rispetto della Convenzion­e è ancora molto lontano da un suo compimento. I bambini lo hanno capito subito. Non sono solo i governi a dover far rispettare i vari articoli, ma spetta specialmen­te ai cittadini di trasformar­e la Convenzion­e da documento formale ad azione concreta e continua a favore dei più piccoli. Sta in questa premessa la ragione di questa giornata: far crescere una conoscenza attiva della Convenzion­e, che possa diventare un modo nuovo di avvicinars­i all’infanzia, un modo basato sull’ascolto, sul riconoscim­ento e su un vero aiuto alla crescita. A Cadenazzo un passo avanti è stato fatto. Se ci riferiamo al passato recente non è certo un piccolo passo, quello intrapreso da questi bambini, ma è un grande passo da gigante, come nelle fiabe.

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La classe 5aA il 15 novembre davanti a Palazzo federale

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