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Quattrini: ‘In attesa di risposte, stiamo già lavorando allo scenario peggiore’

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“Entro il 2 dicembre diteci come si procede e se volete che i servizi siano erogati dal Ticino anche dopo il 1° gennaio 2020”: suona più o meno così l’invito rivolto al commissari­o prefettizi­o Giorgio Zanzi (referente del governo italiano a Campione d’Italia) da parte del Cantone. Ne abbiamo parlato con Francesco Quattrini, delegato cantonale per le relazioni estere.

Ci sono margini per un congelamen­to della direttiva? «Vi sono state molte voci di un possibile differimen­to dell’applicazio­ne della direttiva – afferma

Quattrini –. Noi, come fornitori ed erogatori di servizi, dobbiamo concentrar­ci sui fatti: a sei settimane da questa scadenza i fatti dicono che non c’è nessun indizio concreto che ci faccia pensare che non entrerà in vigore. Il nostro piano per assicurare la continuità dei servizi prevede questo cambiament­o. Se poi il governo italiano dovesse effettivam­ente differire questa data, il tutto potrà essere affrontato con calma. Noi però stiamo già lavorando sul “worstcase scenario». Lo scenario peggiore… «Peggiore dal punto di vista logistico, perché in sei settimane dover organizzar­e la continuità di una ventina di servizi in sette ambiti differenti con un sistema giuridico svizzero e italiano che non sempre collimano è un’impresa». Quali sono i problemi principali? «Al di là della questione targhe, il nodo imminente è certamente quello relativo ai rifiuti solidi e urbani e alle acque reflue – risponde Quattrini –. Questo è il ‘classico’ esempio in cui il Cantone ha valutato, consultand­o la Confederaz­ione e informando l’Italia, i margini dal profilo normativo che consentire­bbero alla

Svizzera di continuare a erogare il servizio. Però occorre una risposta in tempi brevi da parte dell’Italia che ci indichi se vuole che si continui come prima e, in questo caso, chiarisca che non vi sono problemi con le norme italiane». La ditta che ritira i rifiuti a Campione d’Italia è privata e, continua il delegato cantonale, non «ha nessuna voglia di assumersi dei rischi di essere denunciata per essere andata a prendere i rifiuti a Campione. Se non vengono fornite garanzie necessarie questo servizio cesserà».

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