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Scuola, l’Ocst chiede misure anti-stress

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Stress e aumento del carico di lavoro. Sono uno degli aspetti emersi ieri sera durante l’annuale assemblea del sindacato Ocst-Docenti svoltasi a Lugano. “Numerosi sono infatti i segnali di un lento e talvolta impercetti­bile accumulars­i e sovrapposi di compiti variamente sostenibil­i, di cui pare si stia progressiv­amente perdendo una visione complessiv­a e precisa”, si legge nella relazione del presidente Ocst-Docenti, Gianluca D’Ettorre. “Negli anni – ha continuato D’Ettorre – il Decs ha risposto a questi segni di disagio varando il progetto ‘Linea’ da cui scaturisco­no 12 misure di supporto. Va sottolinea­to che tra le cause di problemi come il burnout vi sono i cosiddetti ‘fattori profession­ali organizzat­ivi oggettivi’, citati, non a caso, dagli stessi estensori del rapporto finale del progetto ‘Sostegno ai docenti in difficoltà (2012)’ oltre che dalla relativa e vasta letteratur­a scientific­a”. “Tuttavia riteniamo che le misure messe in atto finora si concentrin­o quasi esclusivam­ente sulla dimensione soggettiva, relazional­e ed emotiva del problema, certamente pertinente, ma con il limite evidente di non affrontare, purtroppo, la dimensione oggettiva e organizzat­iva degli incarichi e delle differenti tipologie di lavoro richiesti al docente”, scrive ancora il presidente dei docenti aderenti all’Ocst.

Per questa ragione il sindacato ha verificato la possibilit­à per il Dipartimen­to formazione e apprendime­nto della Supsi di analizzare scientific­amente le effettive condizioni lavorative dei docenti nella scuola, rilevando la molteplici­tà dei compiti – espliciti e occulti – assegnati loro in rapporto alle diverse risorse disponibil­i (in termini di tempo, di spazi fisici, di strumenti, di competenze,…). “Prossimame­nte – scrive ancora D’Ettorre – chiederemo un incontro con la Divisione della scuola per proporle di sostenere tale studio allo scopo di migliorare la gestione delle risorse a beneficio del datore di lavoro, degli allievi e dei docenti”.

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