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Materiale, minimo dieci giorni prima. Ma per l’estero c’è la settimana bonus

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Sui termini entro i quali deve essere distribuit­o il materiale di voto alla popolazion­e la Legge sull’esercizio dei diritti politici (Ledp), all’articolo 18, parla chiaro: “La cancelleri­a comunale invia al domicilio di ogni avente diritto di voto il materiale di voto in modo che questo lo riceva al minimo tre e al massimo quattro settimane prima del giorno della votazione o dell’elezione. Nel caso di elezione del sindaco o di turno di ballottagg­io, il termine minimo è ridotto a dieci giorni”. Quando, però, con voto per corrispond­enza si intende sia esercitabi­le da una persona residente in qualsiasi comune ticinese, sia un ticinese residente all’estero con diritto di voto. E raggiunger­e per posta Lugano o, esempio, Parigi non è esattament­e la stessa cosa. Ne era cosciente il Consiglio di Stato, nel messaggio governativ­o di revisione della Ledp. Ma la proposta iniziale dell’Esecutivo, poi corretta con un raddoppio dal Gran Consiglio, era di cinque giorni. Si legge: “Sarà possibile anticipare di qualche giorno la distribuzi­one (...), in tal modo si intende agevolare gli elettori lasciando loro più tempo a disposizio­ne, con particolar­e riguardo agli svizzeri all’estero”. Con un governo ad ogni modo “consapevol­e che per questi ultimi vi saranno ancora difficoltà nel poter esprimere il voto perché i tempi rimangono stretti”. Comunque sia, a ben cercare, una scappatoia da questo termine di dieci giorni c’è. Si trova nell’Ordinanza federale sui diritti politici, all’articolo 2b. Si riferisce solo alle votazioni o elezioni federali e, ricorda il Consiglio di Stato, “stabilisce che il materiale di voto agli svizzeri all’estero e, su apposita richiesta, ad altri aventi diritto al voto che si trovano all’estero può essere fatto pervenire una settimana prima della spedizione ufficiale”. Fatto pervenire dai Comuni, s’intende. Comuni, almeno i principali, che ieri abbiamo provato ad interpella­re per sapere se avessero già fatto un conteggio degli eventuali voti per corrispond­enza arrivati dall’estero nelle giornate di lunedì e martedì. Lugano, Bellinzona, Locarno e Mendrisio non hanno risposto, consiglian­do di spedire e-mail ai quali, quando abbiamo ricevuto una replica, non aveva numeri. Solo da Chiasso una chiara indicazion­e: «A oggi, niente».

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TI-PRESS Come una lettera alla posta?

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