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Luce verde al 5G sul Business Center

- MA.MO.

Un passo avanti nell’aggiorname­nto degli impianti di telefonia mobile 5G in città. Lo ha compiuto lunedì il Municipio di Bellinzona concedendo la licenza edilizia a Swisscom per l’impianto già presente sul tetto del Business Center di proprietà del Credit Suisse in via dei Gaggini 3. Respinte quindi le 37 opposizion­i inoltrate in maggio da abitanti della zona e da tre granconsig­lieri del Movimento per il socialismo. Altre 54 opposizion­i sottoscrit­te da 200 abitanti del quartiere Gerretta, ricordiamo, concernono un secondo analogo impianto previsto sempre da Swisscom in via San Gottardo 23 e sulla cui domanda di costruzion­e l’esecutivo cittadino non si è ancora espresso. I lavori al Business Center – avverte – non potranno essere iniziati prima che la licenza edilizia sia cresciuta in giudicato; gli opponenti hanno infatti 30 giorni per ricorrere al Consiglio di Stato. Una delle obiezioni sollevate è che l’autorità, per motivi precauzion­ali, non dovrebbe rilasciare licenze fintanto che studi scientific­i non avranno stabilito che la nuova tipologia di antenne è innocua per la salute della popolazion­e che vive e va a scuola nelle vicinanze. Gli aspetti relativi alla salute e alla protezione da radiazioni non ionizzanti – rammenta il Municipio nella decisione – sono di competenza federale e/o cantonale. Nel caso specifico il preavviso cantonale, riportato nella licenza, piazza alcuni paletti. “Secondo la legislazio­ne federale – scrive il Cantone – la protezione della salute è garantita dal rispetto dei valori limite dell’impianto che sono cautelativ­i, con lo scopo di proteggere la salute da possibili effetti, non ancora conosciuti e dimostrati scientific­amente, dovuti alle esposizion­i alle radiazioni non ionizzanti a bassa intensità e su un lungo periodo”. Rispettand­o l’impianto i valori limite, scrive il Cantone, “il principio di prevenzion­e generale è garantito”. I luoghi sensibili più esposti citati nelle opposizion­i “sono stati calcolati e i valori ottenuti non raggiungon­o il valore limite, pertanto l’ordinanza è rispettata”.

La condizione posta: il collaudo

Il preavviso cantonale è positivo, tuttavia, “a condizione, fra le altre, che si effettui una misura di collaudo per controllar­e la bontà dei calcoli e il rispetto dei limiti federali”. Quanto all’ubicazione, è data dalla preesisten­za: “Inoltre si tratta di una zona intensiva B che corrispond­e alla priorità 4 di ammissibil­ità, su una scala da 1 (zone di lavoro) a 8 (particolar­mente sensibili)”.

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TI-PRESS Respinte le 37 opposizion­i

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