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Niente treni internazio­nali, più traffico e maggiori costi Il deputato Quadranti: ‘Mendrisiot­to tagliato fuori’

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Il Mendrisiot­to? Un Distretto “letteralme­nte tagliato fuori da tutto”. Il quadro, in effetti, non è confortant­e, anche agli occhi dei politici della regione. La stazione di Chiasso è destinata a divenire uno scalo regionale (come riferito da ‘laRegione’ del 12 novembre): dopo il 2021 nessun treno a lunga percorrenz­a si fermerà più nella cittadina. La prospettiv­a in casa Plr ha allarmato alcuni consiglier­i comunali (primo firmatario di una interrogaz­ione Carlo Coen, cfr. l’edizione del 13) e fatto inalberare il gran consiglier­e Matteo

Quadranti. Ormai, fa notare in un’interrogaz­ione al governo, “tutto viene spostato a Lugano”: la fermata di AlpTransit, gli uffici doganali e, appunto, le fermate dei treni internazio­nali. Così un agglomerat­o di circa 60mila abitanti che vanta attività economiche significat­ive pure per le finanze cantonali, viene “tanto dimenticat­o quanto intasato da altri traffici e tartassato nella sua qualità di vita (maggiori costi nei premi cassa malati e nella benzina per rapporto ad altre zone del cantone, peggiorame­nto della salute e del substrato sociale e dei posti di lavoro nelle ex Regie federali e nel terziario)”. Alcuni investimen­ti, pur importanti – nelle stesse stazioni di Chiasso e Mendrisio e nei poli di formazione –, riconosce il deputato, non bastano a dare ossigeno all’area. In fondo, rilancia, far sostare gli Eurocity non compromett­e l’obiettivo di accorciare le distanze tra Zurigo e Milano. Quindi, il Consiglio di Stato cosa intende fare per aiutare i Municipi locali a difendere la stazione? E cosa per cancellare le disparità?

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