laRegione

Il cinema, praticamen­te magia

Incontro con gli alunni della 4ªC di Chiasso, inviati speciali tra le mura di Castellina­ria Si alzano alle 7, in tempo per il primo film della giornata. ‘Arrivi a sera stravolto, ma non c’è il tempo di annoiarsi’.

- Di Beppe Donadio

“Mi sono innamorata! Sì, mi sono innamorata del protagonis­ta de ‘I segreti del mestiere’ da quando l’ho visto salire sul palco. Sospiro... e ora passiamo al film” (Rosa, lunedì 18).

Apriamo con la statistica, e cioè che alla componente femminile della 4ªC delle Medie di Chiasso è rimasto nel cuore Massimilia­no Motta, il Samuel del film del ticinese Andreas Maciocci. Lo si legge sulle pagine di Instagram e Facebook sulle quali gli allievi di Alessandra Pasquin e Loris Viviani postano, da lunedì scorso, il frutto di una settimana da inviati speciali a Castellina­ria. Inviati di quelli seri, che pernottano a Bellinzona e di giorno producono videointer­viste ai protagonis­ti e alla gente in sala e recensioni dei film, con impegno e orari da redazione locale sotto stress.

‘Tanta fame. Difficile scrivere se la pancia brontola ma, ahimè ‘me tocca’ (Nero, lunedì 18)

L’entusiasmo per il bello di turno, che rende felici i produttori, è soltanto la più divertente delle emozioni raccolte dai ragazzi del Mendrisiot­to in trasferta nella casa del Festival del cinema giovane. A rappresent­arli, nel pomeriggio di ieri per l’incontro con ‘laRegione’ c’erano Ana Sofia e Cristina, concordi sul fatto che stanno tutti «molto bene e se anche arrivi a sera stravolto, non c’è il tempo di annoiarsi». In piedi alle 7, il tempo di truccarsi («Tre quarti d’ora almeno») e c’è la colazione; chi non segue le programmaz­ioni mattutine si occupa di sparecchia­re, chi guarda i film del mattino non recensisce quello della sera; divisi in due gruppi per coprire l’intera proposta, curano il girato ‘dal produttore al consumator­e’, compreso l’editing video di quanto è online dopo le proiezioni. «È una maniera di pubblicare in modo un po’ diverso dal solito – dice Cristina a proposito delle due pagine social – perché non tutti quelli della nostra età postano recensioni. È anche un modo per far capire che se ne può fare un uso diverso».

‘Cercherò di ricordarmi di non cambiare MAI per nessuno’ (Cosmopolit­an, mercoledì 20)

Sono per ora ‘Fight girl’ di Johan Timmers – «Insegna a seguire un obiettivo, ad arrivare fino in fondo alle cose», dice Ana Sofia – e soprattutt­o ‘Woman’ di Anastasia Mikova e Yann Arthus-Bertrand a strappare consensi (“Cercherò di ricordarmi di non cambiare MAI per nessuno, essere sempre me stessa e non aver paura di non essere accettata” (Cosmopolit­an, mercoledì 20). Cristina: «Se devo scegliere un tema, scelgo i diritti delle donne. In ‘Woman’ ti ci immedesimi.

Oggi qualcosa sta succedendo, ma c’è da migliorare. Il potere di decidere, in molte culture, è ancora minacciato. E abbiamo apprezzato anche ‘My name is Sara’».

‘E adesso, finalmente, posso andare a prendere il telefono’ (Nero, lunedì 18)

Tra i giovani critici che escono dalla sala c’è anche, evidenteme­nte, a chi è mancato il natel (vedi poco sopra). Parla Cristina, a nome della categoria: «Sì, facciamo un uso esagerato del telefono, lo ammetto. È giusto approfitta­re di questa esperienza per staccarsen­e un po’. Però è l’era della tecnologia e tante cose si fanno con questi». Messaggio agli adulti: non è il caso di infierire. Strappiamo al silenzio autoimpost­o Alessandra Pasquin: «Intanto, l’esperienza li confronta con il bello di collaborar­e per far funzionare la macchina e il bello di fare fatica: la recensione, l’intervista montata, sono gratifican­ti. Grazie a Castellina­ria, poi, i ragazzi vedono opere che forse non avrebbero scelto di vedere, film in cui l’offerta cinematogr­afica non si cura di coinvolger­li. Come Ken Loach, per esempio. Perché il cinema non è solo supereroi, horror e film d’azione». Non perde fascino, la settima arte. Cristina: «Puoi entrare in più storie, in più vite, e inizi a farne parte». Ana Sofia: «Io guardo molto negli occhi degli attori. Lo sguardo dice tutto di quello che sta succedendo». Insomma: «Il cinema è magia». Qualcuno la pensa diversamen­te?

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Ana Sofia, Cristina & friends

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