I fratelli Dardenne e la jihad del giovane Ahmed
È sempre un piacere, vedere un film di Jean-Pierre e Luc Dardenne – anche quando il risultato presenta qualche incertezza, come questo ‘Le jeune Ahmed’. Questa sera alle 20.45 all’Espocentro il film sarà accompagnato dall’attore Olivier Bonnaud che in questo intenso film è uno degli educatori che si occupa del tredicenne Ahmed (Idir Ben Addi), cercando di allontanarlo dal percorso di morte del radicalismo islamico dove lo ha instradato un ambiguo imam con i suoi discorsi di purezza.
Non ci riuscirà, come prima di lui non ci erano riusciti la madre, la sorella, un’insegnante, la psicologa del centro dove si trova dopo un tentativo di omicidio. Ahmed resiste a tutto questo – ma per certi versi resiste anche al suo imam, il primo a stupirsi del radicalismo del suo allievo. Ahmed è un mistero, un’incognita che nessuno riesce a identificare e questo è al contempo il punto di forza e il punto debole del film. È un punto di forza perché i fratelli Dardenne ci invitano a concentrarci su Ahmed, a interrogarci su cosa celi quel suo sguardo asettico, quasi suggerendo che il problema del radicalismo islamico è lì, dietro quegli occhi che paiono fissare il mondo senza emozione. Ma questa imperscrutabilità del protagonista è al contempo un punto debole del film, perché alla fine si ha l’impressione che i due registi abbiamo preferito svicolare, sottrarsi alle discussioni sul fondamentalismo islamico che si sviluppa in Europa – Ahmed è nato e cresciuto a Bruxelles e sua madre è belga –, solo accennate in alcuni momenti come la discussione all’interno della comunità islamica sull’opportunità di insegnare anche l’arabo non coranico. Cautele peraltro comprensibili, tenendo conto che il progetto di questo film è stato a lungo fermo proprio per le polemiche seguite al semplice annuncio, da parte dei fratelli Dardenne, di voler fare un film sul terrorismo islamico in Europa. Anche a Cannes, dove il film era in concorso, è risuonata l’accusa di islamofobia.
Nonostante queste incertezze – che si avvertono soprattutto nel finale – ‘Le jeune Ahmed’ rimane un film lucido e importante.