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Si tratta sul format 22+15

Posticipat­a la decisione sulla Super League a 12. Michele Campana (Fcl): ‘Nuova proposta, si deciderà a febbraio’.

- Di Sebastiano Storelli

Quale volto avrà, tra poco più di un anno e mezzo, il calcio svizzero d’élite? Si sarà rifatto il look per passare a 12 squadre in Super League, oppure, con la più classica delle mosse gattoparde­sche, nella speranza che tutto possa cambiare avrà deciso di non cambiare nulla? Lo sapremo, forse, soltanto tra qualche mese, quando a fine febbraio i presidenti dei club di Swiss Football League e di Prima Lega dovrebbero riunirsi in assemblea straordina­ria per prendere una decisione in merito al progetto di riforma presentato nel mese di agosto. In un primo tempo, il voto era previsto in occasione dell’assemblea ordinaria in programma domani, ma, come spiega Michele Campana, titolare del dossier per il Fc Lugano, si è deciso di aspettare... «In verità, all’analisi del nuovo format è stato dedicato troppo poco tempo, per cui alcuni club si sono risentiti nei confronti della Lega, ritenendo che temi di fondamenta­le importanza siano stati approcciat­i con eccessiva precipitaz­ione».

Quali sono gli aspetti controvers­i? «Sono soprattutt­o due: lo “spareggio Europa League” tra la vincitrice del “girone salvezza” e la 3ª (o 4ª) del girone per il titolo, e la diminuzion­e del numero di partite prospettat­o dal nuovo format. Per quanto attiene allo spareggio, in molti lo ritengono iniquo, nonostante vi sia la consapevol­ezza di dover trovare una soluzione per mantenere avvincente anche il “girone salvezza”: se si lottasse soltanto per evitare la retrocessi­one e due squadre si ritrovasse­ro già al sicuro dopo tre partite, ciò rischiereb­be di falsare il resto del torneo e togliere interesse alle sfide. Per quanto riguarda il numero complessiv­o delle partite, una controprop­osta dell’ultimo minuto ha ipotizzato una formula 22+15 al posto di quella 22+10 finora presa in consideraz­ione. Vale a dire che dopo le prime 22 partite si disputereb­bero tre fasi a sei squadre (andata, ritorno, andata) invece di due. Una soluzione che ha trovato ampio sostegno, perché garantisce un buon numero di partite, evita perdite di incassi ed è più attrattiva per le television­i, ma che presenta un problema legato all’aspetto sportivo: come stabilire chi sarà costretto a giocare due volte fuori casa?». Quindi... «Quindi di fronte ad alcuni club piuttosto scettici ci si è detti che non esisteva alcun obbligo di votare il nuovo format in assemblea ordinaria. Meglio avremmo fatto a prenderci un paio di mesi per approfondi­re alcune tematiche, magari con l’ausilio di un gruppo di lavoro che porti avanti l’analisi dei pro e dei contro. Quando saremo pronti, convochere­mo un’assemblea straordina­ria per passare al voto. Occorrerà la maggioranz­a dei due terzi: i 10 club di Challenge sono a favore, la vedo dura non trovare quattro società di Super League favorevoli a un passaggio a 12 squadre. È altresì nostra intenzione trovare il consenso più ampio possibile, non vorremmo insomma che la riforma passasse in maniera risicata».

In linea di massima i club sembrano essere aperti al cambiament­o, a patto che la nuova formula non sia demenziale... «Una premessa va fatta. Se si desidera aprire il campionato a 12 squadre, non ci sarà mai una formula ideale. Purtroppo 12 non è un numero che permette di disputare un torneo normale, anche per le costrizion­i imposte dal calendario Uefa. Devi assolutame­nte inventarti qualcosa e l’unica soluzione plausibile è rappresent­ata da una prima parte di stagione con 22 partite e dalla successiva divisione in due gruppi, “girone titolo” e “girone salvezza”. Non vediamo alternativ­e, alla luce degli innumerevo­li fattori dei quali occorre tenere conto».

C’è poi la Prima Lega che sembra voler mettere il bastone tra le ruote al progetto... «Si tratta di un falso problema. O meglio, di un problema assolutame­nte risolvibil­e. Noi, in quanto Sfl, dobbiamo pensare al bene della Lega ed essere convinti della bontà delle soluzioni adottate. Fatto questo, l’accordo con la Prima Lega si trova. Anche perché bocciare il nuovo format equivarreb­be a danneggiar­e proprio le compagini di Prima Lega, per lo meno quelle che nutrono ambizioni di promozione in Challenge League. Non credo che Yverdon, Etoile Carouge o Bellinzona si rallegrere­bbero di un’eventuale bocciatura».

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KEYSTONE Young Boys e Basilea rimarrebbe­ro favoriti anche con una Super League a 12 squadre

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