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Una pietra sul passato

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Urnäsch – A causa dei costi, le autorità di Appenzello Esterno rinunciano ad effettuare scavi archeologi­ci sul sito dell’ex cimitero della chiesa riformata di Urnäsch. La costruzion­e del nuovo palazzo comunale può quindi proseguire senza ritardi.

“Sulla base degli scavi preliminar­i, uno scavo di recupero sarebbe consigliab­ile da un punto di vista strettamen­te scientific­o”, scrive in una nota la cancelleri­a di Appenzello Esterno.

Il problema è che il cantone della Svizzera orientale – poco più di 53mila abitanti per una superficie di 243 chilometri quadrati – non dispone di un servizio archeologi­co. Gli scavi preliminar­i sono stati effettuati in estate dall’Ufficio archeologi­co del canton Turgovia. Benché consigliab­ile, un cosiddetto “scavo di recupero” causa costi considerev­oli che “non sono ascrivibil­i a nessuna previsione di spesa”. Vista la difficile situazione finanziari­a “tutte le spese devono essere limitate il più possibile”. Stando alla cancelleri­a del semicanton­e svizzero-tedesco “sarebbe irresponsa­bile spendere diverse centinaia di migliaia di franchi per uno scavo dai risultati incerti”. Le autorità fanno inoltre sapere che gli strati e i reperti degli scavi preliminar­i saranno distrutti. Le ossa che dovessero venire alla luce durante i lavori di costruzion­e saranno invece trasferite nella fossa comune del nuovo cimitero. Urnäsch conta poco meno di 2’300 abitanti e con i suoi 48 chilometri quadrati è il comune più esteso di tutto il cantone.

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KEYSTONE Non ci resta che ridere

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