Rytz contro Cassis
La presidente dei Verdi in corsa per il governo. Attaccato il seggio Plr del ticinese
I vertici cantonali dei liberali radicali: Ignazio non si tocca. Bourgoin: però l’esecutivo deve essere rappresentativo
Regula Rytz ha rotto gli indugi. La presidente dei Verdi vuole candidarsi al Consiglio federale. Perché ‘dal 20 ottobre la formula magica è storia’ e ora il ‘chiaro segnale’ dato dalle elettrici e dagli elettori deve tradursi in una nuova composizione del Governo. L’11 dicembre a essere attaccato sarà il seggio di Ignazio Cassis. Gli altri partiti sono aperti alla discussione.
«Sono pronta!». Regula Rytz è convinta: «Questo è davvero il momento di farlo». Crede che sia «assolutamente urgente assumere la responsabilità» derivante dal voto del 20 ottobre, dal trionfo del suo partito. «L’urgenza ecologica è enorme, gli elettori vogliono il cambiamento (...). Non vedo ragioni per aspettare quattro anni». Il ferro è caldo, e lei lo batte. La presidente dei Verdi è candidata – pardon, non ancora: è «a disposizione» – per un mandato in Consiglio federale. Con buona pace di chi (l’omologa del Plr Petra Gössi, per fare un nome) continua a pensare che la moribonda formula magica – così com’è stata concepita 60 anni fa – abbia ancora un futuro.
Lunedì i Verdi avevano indetto per oggi pomeriggio una conferenza stampa a Palazzo federale. Tema: la strategia del gruppo parlamentare in vista dell’elezione del Consiglio federale dell’11 dicembre. Ieri mattina, a sorpresa e con un preavviso di poche ore, la presidente del partito ha convocato la stampa in un edificio contiguo alla stazione di Berna per rendere nota la sua “personale decisione”. In una saletta gremita, ha evocato il recente successo elettorale. Assieme ai Verdi liberali le forze ecologiste in Parlamento hanno il 21% dei voti; dopo un simile «chiaro segnale», in tutte le regioni linguistiche del Paese, «non si può semplicemente tornare all’ordine del giorno», ha detto la consigliera nazionale bernese. Servono anche in Governo «nuove soluzioni», che coniughino crescita economica e protezione ambientale.
La 57enne sostiene di avere il profilo giusto (cfr. sotto). Come Ueli Maurer e Doris Leuthard, ha diretto per molti anni un partito; come Karin Keller-Sutter ha esperienza in un esecutivo (quello della città di Berna). E in Parlamento dal 2011 ha dimostrato di essere capace di formare alleanze al di là degli steccati partitici e di rispettare le opinioni altrui. Ma non è solo questione di profilo. Appunto: «Dal 20 ottobre la formula magica è storia», ha insistito. Certo, la ‘destituzione’ di un membro in carica del Consiglio federale deve restare «una stretta eccezione». Ma con la partenza di suoi due ‘ministri’ (Didier Burkhalter e Johann Schneider-Ammann) in piena legislatura, il Plr ha voluto cementare i rapporti di forza nell’esecutivo. Rapporti di forza che oggi non resistono alla prova dei fatti.
Dopo le elezioni, i Verdi si aspettavano dal Plr proposte concrete di ridefinizione della formula magica. Ma non è andata così. Rytz rinfaccia al partito di Petra Gössi di non aver indicato alcuna via da seguire. Lei invece una sua nuova formula magica ce l’ha: due seggi ai due principali partiti (Udc e Ps) e uno ciascuno ai tre seguenti (Plr, Ppd e Verdi). Sarebbe dunque il Plr – «ampiamente sovrarappresentato in governo» – a dover rinunciare a una delle sue due poltrone.
Keller-Sutter può stare tranquilla
La poltrona che traballa, come noto, è quella di Ignazio Cassis. Eletto appena due anni fa dopo un’assenza di 19 anni della Svizzera italiana dalla stanza dei bottoni, il ticinese vorrebbe restare almeno altri 10 anni dov’è (così ha detto in un’intervista al ‘SonntagsBlick’). Per i Verdi, invece, due sono già troppi. L’11 dicembre l’Assemblea federale deciderà della sorte di Cassis prima di quella della collega di partito Keller-Sutter, ultima arrivata nell’esecutivo. Se non funzionerà l’attacco al primo non ha senso tentare con la seconda (che per giunta è donna), ha detto in sostanza la candidata in pectore dei Verdi. E l’equa rappresentanza delle minoranze linguistiche? «In Ticino non tutti saranno felici, lo capisco. Ma non essendoci posti liberi» in Governo, non si possono soddisfare allo stesso tempo aspirazioni diverse.
Rytz sarà probabilmente l’unica candidata. L’ultima parola spetta però al gruppo parlamentare, che si esprimerà oggi. Diversi i papabili che già si sono già chiamati fuori. Anche il consigliere di stato ginevrino Antonio Hodgers e il consigliere nazionale zurighese Bastien Girod, che negli scorsi giorni si erano detti interessati, hanno intanto fatto sapere che si faranno da parte. Oggi l’appuntamento è per le 16.30. A seguire, conferenza stampa del Plr. Lo sprint è lanciato.