Haber secondo me
Conosco Alessandro Haber da una vita. Con lui ho rapporti di amicizia e di lavoro da anni. Per questo mi aveva invitato a partecipare alla consegna del Premio che Castellinaria gli avrebbe attribuito domenica sera a Bellinzona: un invito che non ho potuto purtroppo accogliere essendo impegnato all’estero. Solo ieri ho saputo di ciò che è successo in quell’occasione, e direttamente dalla voce insolitamente affranta di Haber, nell’ambito di una sua telefonata in cui mi ha espresso (…)
(…) la sorpresa e la costernazione per l’accaduto, per le reazioni della stampa (qualcuna non senza peccato proprio nell’ambito specifico…) e le accuse tra l’altro di sessismo, come ho successivamente verificato.
Haber si è già scusato per conto suo e non ha certo bisogno delle mie giustificazioni. Qui a me interessa solo evocare un paio di aspetti che rischiano di essere travolti dall’attuale polemica. Posso assicurare che Alessandro ama, stima e rispetta le donne. Lo dimostra anche la sua attività più recente: proprio nei giorni scorsi ha partecipato a due cortometraggi, uno contro il femminicidio e un altro sulla piaga della violenza domestica di cui sono vittime soprattutto le donne. Haber è molto interessato alle dinamiche e ai disagi sociali: nelle due ultime stagioni teatrali è stato in tournée con “Il padre”, un’emozionante storia di un uomo malato di Alzheimer e dei suoi affetti familiari. Il Premio di Castellinaria è sicuramente un riconoscimento alla qualità dell’attore, alle sue scelte e al suo impegno artistici.
Haber è molto conteso da cinema, teatro e televisione ed è naturalmente uno showman a cui piace divertire. Ha pensato di farlo anche a Castellinaria con battute ritenute forse a giusta ragione inopportune considerato il contesto (che non so quanto Haber conoscesse), ma pronunciate senza malizia e posso assicurare senza alcuna intenzione di offendere le donne.
Mi spiace naturalmente molto che proprio nella mia città che lo ha visto a più riprese apprezzatissimo e applauditissimo interprete teatrale, Haber sia incorso in un increscioso eccesso cabarettistico: un episodio che a mio parere non legittima crociate moraleggianti e giudizi generici sulla sua persona e sulla sua riconosciuta carriera, giudizi altrettanto inadeguati di certi comportamenti oggi stigmatizzati.