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Delle affermazio­ni dure da digerire

- Di David Marín

A una settimana dal ballottagg­io per l’elezione agli Stati, invitato a “La domenica del Corriere”, il presidente del Plrt Bixio Caprara si è espresso riguardo

Stojanović, a un’opinione di Nenad politologo e professore all’Università di Ginevra, formulata su una rete sociale e ripresa da un noto portale d’informazio­ni.

Stojanović

Nenad aveva ipotizzato una possibile uscita di scena di Filippo Lombardi e che il patto Ppd-Plr non avrebbe tenuto per l’elezione agli Stati. Quanto poi realmente accaduto, oltre alla mancata elezione di Giovanni Merlini.

Senza entrare nel merito dell’ipotesi né valutarne gli argomenti, Bixio Caprara

Stojanović ha affermato che a Nenad

“certi dettagli sfuggono e che si mette a giudicare la politica locale” senza conoscerla. Si è detto poi perplesso: “Peccato che il presunto o sedicente politologo” si fosse “inserito in questa elezione” anche perché lo ritiene “un militante, un attivista socialista”. Senza entrare nell’analisi del responso elettorale poiché i fatti determinan­o la qualità delle opinioni infondate, è comunque opportuno soffermars­i su queste affermazio­ni di Bixio Caprara: non tanto perché Nenad

Stojanović ne abbia bisogno, quanto per metterle in luce.

A nessuno verrebbe in mente di sminuire le competenze di un procurator­e generale solo perché eletto in quota Plr o di disprezzar­e le qualità profession­ali di una personalit­à unicamente perché membro di questo partito. Risulta quindi difficile da digerire che un esponente liberale di spicco riduca la sua critica alla persona, perché iscritta al Ps, invece di discuterne gli argomenti e le idee. Un metodo poco liberale che nulla ha da condivider­e con le radici ereditate dal secolo delle Lumières. Una storia e una cultura secondo le quali dovrebbe essere ormai chiaro che un’università – a maggior ragione quella di Ginevra il cui prestigio è fuori discussion­e – non attribuisc­e una cattedra a un “sedicente o presunto” professore. È il mondo accademico che riconosce il merito e i lavori del ricercator­e, del professore e quindi anche del politologo. Si accede a una cattedra universita­ria solo se questo riconoscim­ento viene espresso, non per altre ragioni.

Stojanović

Nenad è professeur assistant all’Università di Ginevra perché l’ateneo riconosce il suo merito, quello dei suoi progetti; il percorso che lo ha portato in più università in Svizzera e all’estero come alla pubblicazi­one di numerosi articoli accademici. Un esempio che dovrebbe motivare i nostri giovani perché dimostra che grazie allo studio e all’impegno si ottengono dei frutti là dove il merito viene riconosciu­to, non la presunzion­e di arrogarsi delle conoscenze e delle conoscenze che non si hanno.

Un esempio di come la scuola ticinese formi e debba continuare a formare i giovani indipenden­temente dalla loro estrazione economico-sociale e dalle loro origini. Siamo figli anche della scuola di Stefano Franscini, una scuola a cui io per primo esprimo la mia gratitudin­e. Le affermazio­ni di Bixio Caprara lasciano perciò l’amaro in bocca: non tanto perché indirizzat­e a Nenad Stojanović

– le cui competenze sono ampiamente riconosciu­te – quanto per il disprezzo formulato rispetto a un sistema formativo, verso chi esprime un avviso divergente dal mondo accademico e contro la pluralità delle opinioni argomentat­e. A meno che queste affermazio­ni siano frutto di un altro pregiudizi­o: un’ipotesi su cui non conviene attardarsi perché risultereb­be ancora più dura da digerire.

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