Moltiplicatore al 78, un pasticcio
Il Tribunale amministrativo cantonale accoglie il ricorso di Pizzagalli e rimanda il dossier alla Città
Il Tribunale amministrativo cantonale accoglie il ricorso di Patrick Pizzagalli contro la riduzione votata a fine 2017: decisione annullata e ora si torna in Consiglio comunale a rifare i ‘compiti’.
Ora tocca rifare i compiti: si dovrà allestire un rapporto a favore della riduzione e tornare in Consiglio comunale per una nuova votazione
Tornerà in Consiglio comunale di Lugano il preventivo 2018. E la commissione della Gestione dovrà rifare i ‘compiti’ presentando un rapporto in cui spiega la ragioni a sostegno della riduzione del moltiplicatore dall’80 al 78%. Così ha deciso il Tribunale amministrativo cantonale (Tram) accogliendo il ricorso presentato da Patrick Pizzagalli che aveva contestato la decisione adottata dal legislativo nella seduta del 18 dicembre del 2017. Un altro ricorso presentato, sempre da Pizzagalli contro la riduzione del moltiplicatore dal 78 al 77% decisa a fine 2018 è peraltro pendente al Consiglio di Stato.
La decisione era stata presa dalla maggioranza del Consiglio comunale per compensare il maggior onere a carico della cittadinanza dovuto dall’introduzione della tassa sui rifiuti (che però entrerà in vigore solo nel gennaio dell’anno prossimo). Il Municipio aveva invece proposto di mantenere il moltiplicatore d’imposta all’80%. La proposta di riduzione al 78% era stata avanzata dal consigliere comunale Ppd Michel Tricarico, comunicata tramite una mail il 7 dicembre a tutti i membri della Gestione e una successiva, il 13 dicembre, al presidente del Consiglio comunale. L’emendamento era stato accolto da 40 voti favorevoli, 9 contrari e tre astenuti. Poi Pizzagalli ha presentato il primo ricorso al Consiglio di Stato che lo aveva respinto. Il Tram lo ha invece accolto nella decisione giunta ieri per raccomandata alle parti. Il motivo? La proposta di riduzione non ha rispettato l’articolo 177 della Legge organica comunale (Loc). E il Tram ha stabilito che la procedura adottata non è stata corretta perché non ha consentito alla Gestione di esprimersi in maniera adeguata allestendo uno specifico rapporto come avrebbe dovuto.
Foletti: ‘C’è il corso degli Enti locali’
«Li avevo avvisati in Consiglio comunale che la procedura seguita dalla commissione della Gestione non era corretta ma non hanno voluto ascoltarmi – ricorda Michele Foletti, titolare del Dicastero finanze di Lugano –. Ora, a meno di un ricorso al Tribunale federale, si dovrà tornare sul preventivo 2018 e la Gestione dovrà allestire il rapporto in cui spiega le ragioni a favore della riduzione di due punti di moltiplicatore». Il Municipio solleverà obiezioni contro la riduzione? «Non ci sono motivi per farlo, dopo gli ultimi anni in cui consuntivi sono risultati positivi grazie soprattutto a sopravvenienze fiscali – risponde il capo Dicastero finanze –. Bisognerà però rifare l’esercizio e questo richiederà tempo e denaro (1’800 franchi della Città a favore di Pizzagalli per le spese di giustizia, ndr). Consiglierei ai consiglieri comunali di seguire i corsi organizzati dalla Sezione enti locali». La competenza di fissare il moltiplicatore d’imposta spetta, come noto al Consiglio comunale. Nel 2012, però, il Gran Consiglio, nell’adozione della nuova Loc, accolse a larga maggioranza un emendamento presentato a nome del gruppo Plr dall’allora deputato Roberto Badaracco (oggi municipale di Lugano, ndr) che la commissione della Gestione può modificare la proposta municipale solo tramite uno specifico rapporto in modo da consentire una ponderazione degli interessi finanziari del Comune. Il capogruppo Ppd Tricarico, nella seduta della Gestione del 6 dicembre 2017, si era limitato ad annunciare ai colleghi l’intenzione del suo gruppo di presentare un emendamento per chiedere la riduzione del moltiplicatore d’imposta al 78% spiegandone i motivi, senza tuttavia che la questione fosse stata discussa. La Gestione avrebbe invece dovuto redigere uno specifico rapporto almeno nella seduta successiva non limitarsi ad apportare una leggera modifica che, dal punto di vista formale, non basta. Occorreva illustrare i contenuti della proposta (sostenuta da soli tre commissari) e quelle che sarebbero state le conseguenze finanziarie della riduzione dall’80 al 78% del moltiplicatore e indicare gli argomenti favorevoli e contrari.