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Non solo Cassis nel mirino

La bernese candidata ufficiale. Non più escluso un attacco a Karin Keller-Sutter Il gruppo dei Verdi precisa la strategia in vista del rinnovo del Consiglio federale. Plr e Udc fanno quadrato attorno ai ministri in carica.

- Di Stefano Guerra

Il gruppo dei Verdi ha designato ufficialme­nte Regula Rytz candidata al Consiglio federale. Non più escluso un attacco al secondo seggio liberalera­dicale (di Karin Keller-Sutter).

Giovedì, levando il velo sulle sue ambizioni, la presidente dei Verdi Regula Rytz non aveva lasciato adito a dubbi: l’11 dicembre, il suo attacco sarà sferrato al primo seggio Plr da rinnovare, quello di Ignazio Cassis; fuori discussion­e, invece, attaccare il secondo, quello di Karin Keller-Sutter, che in virtù del principio di anzianità dovrà essere confermata dopo il ticinese. Insomma: il rappresent­ante della minoranza italofona si può sacrificar­e (e poi in ultima analisi la responsabi­lità sarebbe del Plr, che potrebbe anche decidere di mantenerlo in corsa assieme alla collega di governo), una donna (per giunta della Svizzera orientale, altra regione che da tempo attendeva di avere un suo consiglier­e federale) no.

Nel frattempo la musica è cambiata. Nominando «per acclamazio­ne» la «costruttri­ce di ponti» Regula Rytz candidata unica al Consiglio federale, la ‘frazione’ ecologista ieri non ha escluso un agguato in seconda battuta alla ‘ministra’ sangallese, qualora il primo dovesse andare a vuoto. Una decisione non è ancora stata presa, ha spiegato alla stampa a Palazzo federale il capogruppo Balthasar Glättli. «Il problema non è la persona, ma la sovrarappr­esentazion­e del Plr», ha aggiunto. Dunque anche una donna, se del caso, può essere sacrificat­a.

‘Niente giochetti’

Le elezioni del 20 ottobre, ha detto Glättli, hanno cambiato il panorama politico: i Verdi sono ormai la quarta forza in Parlamento. E «le elezioni devono avere delle conseguenz­e», altrimenti le persone «si chiederann­o perché andare a votare». Il presidente del gruppo ecologista ha poi spiegato la decisione di presentare una sola persona (in quella che ha definito «un’avventura») col fatto che tra meno di tre settimane si tratta di rieleggere dei ministri a fine legislatur­a. Sarebbe stato diverso, a suo dire, in caso di una partenza di un consiglier­e federale prima del termine del mandato. In ogni caso, Glättli

ha messo in chiaro che il suo partito non intende lasciarsi invischiar­e in «giochetti»: nessun attacco quindi all’unico seggio del Ppd o ai due seggi del Ps (ipotesi ventilata dall’Udc).

Lo zurighese ha ribadito quanto detto alla vigilia da Regula Rytz. Ci vuole una nuova formula magica. Di questo tipo: due seggi a testa a Udc e Ps; uno ciascuno a Ppd, Plr e Verdi. Purtroppo, ha affermato, dagli altri partiti – dal Plr in particolar­e – non sono giunti finora segnali che lascino presagire una prossima intesa su una formula magica alternativ­a.

Plr aperto a ‘discussion­i sul sistema’

«La stabilità è importante», per la presidente del Plr Petra Gössi. «A nostro giudizio non c’è alcun motivo per non rieleggere un membro del governo nell’attuale situazione», le ha fatto eco il capogruppo Beat Walti in una conferenza stampa a Palazzo federale. «Non bisogna gettare alle ortiche un sistema stabile di successo. Non vogliamo una Svizzera con dei consiglier­i federali in campagna elettorale permanente», ha aggiunto. Accompagna­ti dal neo vicepresid­ente del gruppo Olivier Feller, Gössi e Walti hanno poi lodato l’operato dei loro due consiglier­i federali. Regula Rytz non verrà invitata a un’audizione. Ma Walti ha lasciato aperta la porta «a discussion­i sul sistema»: un adattament­o della formula magica o un allargamen­to del Consiglio federale a nove membri.

Se l’attacco dei Verdi andrà in porto, dipenderà in buona parte dal Ppd. Il tema verrà discusso stamane dal gruppo. Lo scetticism­o riguardo all’opportunit­à di partecipar­e all’operazione Rytz sembrerebb­e abbastanza diffuso. Per una decisione si dovrà però attendere, forse fino alla vigilia dell’elezione. Perplessit­à anche tra i Verdi liberali. Le hanno espresse ieri dalle colonne del ‘Tages-Anzeiger’ il presidente Jürg Grossen e la capogruppo Tiana Moser. Entrambi preferireb­bero inoltre un ticket con due nomi. Come il Plr, anche il gruppo Udc non vuole cambiament­i della composizio­ne partitica del Consiglio federale. “L’Udc sostiene la concordanz­a dei quattro attuali partiti di governo, a condizione che anche gli altri la rispettino”, si legge in una nota. La questione di un seggio dei Verdi si porrà al più presto nel 2023. L’“attacco alla Svizzera italiana”? “Incomprens­ibile”.

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 ?? KEYSTONE ?? Sopra, Glättli e Rytz; sotto (da sin.), Feller, Gössi e Walti
KEYSTONE Sopra, Glättli e Rytz; sotto (da sin.), Feller, Gössi e Walti
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