Scambio di idee!
Durante i due giorni trascorsi insieme, i pescatori hanno raccontato dei problemi che devono affrontare e che si assomigliano in ogni angolo del Mediterraneo: cambiamenti climatici, specie invasive, sovrasfruttamento cronico, scarse relazioni con le autorità locali e la pesca ludica non regolamentata sono tutti fattori comuni ai pescatori che stanno portando al declino della piccola pesca artigianale nel Mediterraneo. Poi è arrivato il momento di chiedere al gruppo quali soluzioni si porteranno via da Gökova. È stato un momento commovente, pieno di sincerità. Non c’è modo migliore per condividere questi sentimenti che usare le parole dei pescatori. “Dobbiamo diventare tutti ambasciatori per ridurre lo sovrasfruttamento dei pesci”, spiega Marcello Peluso di Porto Cesareo, Italia.
“A un certo punto, avevo perso la speranza. Credevo che il nostro futuro fosse segnato e che non ci fosse più nulla da fare. Ma dopo questo incontro, la mia speranza è viva e sono di nuovo più fiducioso”, Dimitris Zannes - (Andros, Grecia). “Se ci mettiamo insieme, otterremo grandi cose”, Ceyhan Çetin - (Foça, Turchia).
“Abbiamo visto molte cose che non speravamo di vedere qui”, Stipe Nedoklan, Croatia.
“Perché non puntiamo a creare una cooperativa del Mediterraneo?”, chiede Salim Amorkane - (Jijel, Algeria). Sono bastate 48 ore per far nascere delle nuove amicizie. Alla fine, la chiave di tutto è il saper ascoltare gli altri. Questo è il motivo per cui abbiamo riunito queste persone e abbiamo creato una piattaforma, dove è possibile scambiarsi idee e opinioni. Si tratta di uno spazio che i pescatori potranno usare per scoprire insieme le opportunità e per creare soluzioni alternative nella gestione delle loro risorse; per avviare la crescita di una nuova e forte rete di pescatori che si dedicano ad apportare cambiamenti positivi per il Mediterraneo; e, infine, per dare a questi “campioni dei mari” la possibilità di assumersi la responsabilità, collaborare e co-creare questo cambiamento, dando loro la proprietà di questo processo.
“Siamo tutti d’accordo su una cosa: stanno distruggendo la nostra casa e questa cosa va fermata”, ha concluso Dimitris dalla Grecia.