Le criminalità non preoccupa
Solo il 5,7% dei luganesi mette il tema al primo posto fra i problemi da risolvere
A dirlo è il Losai, il sondaggio promosso dalla Città sui temi della sicurezza e della qualità di vita. Buono il responso, Bertini: ‘Occhio ai reati finanziari’.
Premi dell’assicurazione malattia, disoccupazione, traffico e inquinamento. Ai primi tre posti dei principali problemi da risolvere (cfr. infografica) secondo i luganesi non figura la criminalità, indicata come tale solo dal 5,7% dei quasi 8’000 cittadini che hanno risposto al Losai. Il rapporto sul sondaggio lanciato a inizio anno dalla Città – ma condotto da un ente esterno: la Scuola delle scienze criminali dell’Università di Losanna –, e riferito al quadriennio 2014-18, è stato presentato ieri.
D’altra parte, emerge che oltre l’80% degli interpellati ritiene di vivere in una città sicura. «Lo sapevamo già che siamo fra le città più sicure della Svizzera – osserva Michele Bertini –. Ma l’errore da non fare è dire che va tutto bene con toni trionfalistici. C’è molto sui cui lavorare». Scartabellando fra i dati, emerge chiaramente un calo molto significativo di denunce in diversi ambiti penali. I furti nelle abitazioni – Breganzona è l’unico quartiere in controtendenza – e soprattutto nei veicoli sono notevolmente diminuiti. Sono molti di meno anche i furti di automobili, sebbene nell’ultimo anno ci sia stata una lieve crescita, probabilmente attribuibile ai furti di e-bike. Crollo verticale (-31,6%) anche per gli atti di vandalismo contro beni privati, come pure per le multe a chi passa col rosso (-65,1%). E proprio i reati legati alla circolazione hanno però anche una seconda medaglia. In quattro anni sono cresciute del 51,9% le contravvenzioni per il mancato rispetto dei limiti di velocità e addirittura del 73,9% quelle per l’utilizzo del telefonino alla guida.
Molto apprezzato (dal 76%) l’operato della polizia e – sebbene ci si senta sicuri – il 73,7% dei luganesi desidera più presenza degli agenti, soprattutto nei weekend e di notte. Positiva, ma più tiepida, l’accoglienza della videosorveglianza, amata in particolare dagli over 60.
Il 15,6% vittima di truffe online
In pieno Ventunesimo secolo, un capitolo è naturalmente dedicato anche ai reati online. Il 15,8% dei cittadini dichiara di essere stato vittima di una truffa in rete, mentre il 17,3% di un virus informatico. Forse anche per questo, quasi la metà (il 42,1%) riterrebbe utile una presenza più massiccia sui social media. Nell’ampia analisi manca tuttavia una questione, a rigor di logica piuttosto centrale nella terza piazza finanziaria elvetica: i reati economici. «Gli aspetti legati all’integrità fisica delle persone e delle cose sono molto importanti: ci si sente minacciati o aggrediti nell’intimità – valuta il capodicastero Sicurezza –. Pensiamo però ad altri reati, come quelli economici e finanziari. Hanno delle conseguenze molto negative sulla società, forse ancor più di uno scippo o di un furto. Incidono meno sulla percezione della sicurezza, ma possono avere importanti conseguenze negative sulla società».
Ma il sondaggio non si limitava alle questioni legate alla sicurezza. «Mirava soprattutto a indagare la qualità di vita» precisa il vicesindaco. «Ci sono tanti temi che influiscono sul sentimento di coesione, di pace, di vita in comunità. Su alcuni l’ente comunale ha poca competenza, ma su altri può fare molto. Pensiamo alla cura del territorio, alla qualità degli spazi urbani, alla politica dell’alloggio e all’integrazione». Secondo il Losai, il quartiere dove la popolazione è più soddisfatta della propria qualità di vita è Castagnola (90,4%), seguita da Carona e Cureggia. Ai piedi della classifica, un po’ a sorpresa, Gandria (62,9%) e, poco sopra, Molino Nuovo e Besso.