Castello d’oro per Sara, Tre castelli per Yomeddine
E adesso la parola ai giovani, perché a Castellinaria sono loro, a comporre le giurie e ad assegnare i premi – tranne, ovviamente, quello del pubblico, andato all’interessante per quanto convenzionale e televisivo documentario ‘I ragazzi dello sciopero’ di Misha Györik. Ma andiamo ai concorsi, dove troviamo un palmarès molto al femminile – per temi, protagonisti e in parte anche registe.
A convincere maggiormente, nel concorso 6-15, è lo statunitense ‘My name is Sara’ di Steven Oritt, storia di una tredicenne polacca che per sfuggire ai nazisti si rifugia in territorio ucraino, fingendosi cristiana. Oltre al Castello d’oro, il film ha vinto anche il premio Aspi e quello della giuria Fuori le mura dei ragazzi di Porrentruy e del Moesano. Il Castello d’argento è invece andato a ‘Fight Girl’ di Johan Timmers, mentre ‘Binti’, storia di immigrazione di Frederike Migom ha conquistato il Castello di bronzo e il Premio Unicef. Passando al Concorso 16-20, il Premio Tre castelli è andato all’egiziano ‘Yomeddine’ di A.B. Shawky, storia di Beshay,
lebbroso non più contagioso, e di Obama, il bambino nubiano orfano di cui si è sempre preso cura. Il Premio ambiente e salute all’australiano ‘Baby Teeth’ di Shannon Murphy, storia di Milla, adolescente gravemente malata, e del suo amore per il piccolo spacciatore Moses. Infine, il premio Utopia è stato vinto dalla regista macedone Teona Strugar Mitevska con il suo ‘God Exists, Her Name Is Petrunija’, storia di una donna che sfida secolari, e maschiliste, tradizioni. I premi saranno consegnati questa sera all’Espocentro.