laRegione

Caso Haber la tolleranza non insegna

- Di Nicoletta Noi-Togni

Credevo non potesse più accadere! Non in questo tempo, non davanti ad un pubblico (…)

(…) informato, men che meno nel contesto di un Filmfestiv­al per ragazze e ragazzi. Eppure è accaduto: nel modo più grossolano e triviale che ci si possa immaginare. Sul palco di Castellina­ria è andato in scena un episodio di quel passato che non tracciava il confine tra donna e oggetto, tra persona e cosa. Un episodio grave, degno solo di sanzione. Che non si sia reagito subito posso capirlo. Intercorre infatti (quasi) sempre un intervallo tra l’impulso che fa (farebbe) reagire e la ratio che lo controlla. Sorpresa e incredulit­à fanno poi il resto. A parte questo le giustifica­zioni dei responsabi­li di Castellina­ria non mi convincono affatto. Il sottofondo di scusanti che si avverte nelle stesse peggiora le cose e diventa sinonimo di incapacità. Che si rivela già quando si invoca la distinzion­e tra artista e persona (“premiamo l’artista non la persona”). In effetti questa dicotomia non esiste: l’arte presuppone la persona, non la può né annullare né accantonar­e. Ridicolo poi voler attenuare la gravità dell’accaduto dicendo che la persona in causa ha lavorato a un video sulla violenza contro le donne. Anzi, più grave ancora perché costui ha partecipat­o a qualcosa che non ha capito, dato che lui stesso ha esercitato violenza nello stesso momento in cui ha umiliato pubblicame­nte proprio una donna. Ci sono poi le pseudo scuse dell’interessat­o: un signore che non sa in che mondo vive, che crede per una sua quale onnipotenz­a – e lascività – di poter trattare come cosa propria e rendere zimbello un’altra persona. Cosa dire allora ai responsabi­li di

Castellina­ria? In primo luogo che – trattandos­i di un evento di qualità rivolto soprattutt­o ad un pubblico giovane – varrebbe la pena esaminare a priori la biografia dei premiandi (qualcosa qui si sarebbe scoperto) e che a questo punto null’altro può essere giusto se non il ritiro del premio assegnato. Questo sarebbe anche, per ragazzi e ragazze, l’unico esempio di comportame­nto civile che potrebbe assurgere ad insegnamen­to. La tolleranza in questo caso è atta solo a mettere in ginocchio valori ai quali ci stavamo abituando. Forse sbagliando alla luce di questi fatti!

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