Sei sconfitte possono bastare
Il Lugano ritrova il sorriso rifilando ben cinque gol al Rapperswil. Tre punti per la classifica, ma soprattutto per la fiducia.
Lugano – Stavolta si chiude fra gli applausi. A quasi un mese dall’ultima volta in cui – era la sera di sabato 26 ottobre, al termine della partita con lo Zugo – la Cornèr Arena aveva potuto salutare una vittoria degli uomini di Sami Kapanen. I quali sanno benissimo di non poter nuovamente fallire dopo sei sconfitte filate, e finiscono così con l’accanirsi sul povero Rapperswil, costretto oltretutto a scendere in pista con tre soli stranieri (visto che allo squalificato Clark s’aggiunge all’ultimo l’assenza dell’ammalato Wellman), e che tra i pali schiera Bader al posto del titolare Nyffeler, siccome i sangallesi debbono giocare ben tre partite in cinque giorni tra campionato e Coppa. Soprattutto, però, per Chiesa e compagni quello che precede il terzo derby della stagione si trasforma in un test per mettere definitivamente alla prova la fiducia in loro stessi. In una serata in cui tutti ci mettono l’anima e lottano su ogni disco, per far vedere subito chi comanda. Ciò nonostante, all’inizio i bianconeri faticano a scrollarsi di dosso nervosismo e timori. Poi, però, spazio alle reti. E alla fine sono ben cinque: dapprima Sannitz in powerplay, poi Lajunen, quindi Lammer ancora in powerplay e infine due volte Fazzini (che ha pure colpito una traversa di quelle clamorose, in avvio di terzo tempo). E cinque gol non sono pochi, frutto di nuovi impulsi offensivi alimentati apparentemente dal rivoluzionamento di tre linee offensive su quattro – impressione, tuttavia, che andrà verificata nelle prossime esibizioni –, ma pure da un miglioramento della transizione rispetto a quanto osservato soltanto un paio di giorni prima a Davos, dove i bianconeri spesso e volentieri perdevano inutilmente del tempo prezioso in mezzo alla pista.
Naturalmente, però, non sono tutte rose e fiori. Pensando soprattutto al fatto che nell’ultima mezz’ora di gioco il Rapperswil ha potuto concludere quasi venti volte in direzione di Zurkirchen, cioè quasi il doppio rispetto ai tentativi dei bianconeri (undici in totale, tra secondo e terzo periodo). Ma il portierino svittese ha sempre risposto con autorità, chiudendo il venerdì con una percentuale di riuscita del 96,7%, e anche con un paio di interventi fondamentali. Buoni per alimentare pure la fiducia, sua e dei suoi compagni. Che in futuro dovranno però rischiare qualcosina in meno, contro avversari più smaliziati di un Rapperswil.