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Riva, parola d’ordine ‘pazienza’ Lugano con N’zege, cerotti alla Sam

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Tutte in campo le ticinesi di serie A: i Tigers ospitano il Vevey, la Sam gioca a Monthey e il Riva ospita il Nyon. Un sabato interessan­te con problemi differenti per le due squadre maschili: il Lugano, come già annunciato, ha ingaggiato il nazionale N’zege (classe 1992, 203 cm) a rinforzare il reparto lunghi, mentre la Sam va a Monthey senza Slokar, febbre, e Aw, caviglia.

Per i Tigers un rinforzo di peso, considerat­a la buona attitudine difensiva e alla sua fisicità. Certo è che la prossima partenza di Portannese viene a limitare un po’ quello che è l’equilibrio bianconero: si ha un lungo in più ma un giocatore di spessore – regia, tiro, lettura del gioco e difesa – in meno. E in un contesto dove Smith ha fatto le valigie e Porter gioca prevalente­mente solo per sé stesso, il problema della gestione del gioco potrebbe complicars­i. Vedremo come il coach saprà gestire la nuova situazione. In ogni caso il Vevey di Bavcevic è un cliente difficile, la forza di Nikolic sotto le plance e il dinamismo dentro e fuori l’area di Molteni possono creare non pochi problemi, con Ikonic e Hasandic pure loro con medie al tiro in doppia cifra. Se la difesa sarà quella vista contro Monthey, sarà un bel vedere.

La Sam va in Vallese con i centri out. Un fattore di non poco conto. «Non siamo ancora riusciti a fare una partita al completo – commenta Gubitosa – e questa è una partita diretta per il quarto posto. Cercheremo di fare il massimo come sempre, ma in casa il Monthey è un osso molto duro».

A Valter Montini e al suo Riva la sfida contro il Nyon potrebbe portare i primi punti. «È quello che ci auguriamo tutti, ma per ora non abbiamo potuto che verificare quanto detto a inizio stagione: la squadra è nuova, giovanissi­ma, senza svizzere di esperienza e quindi ci vuole, e ci vorrà, pazienza».

Come giudichi questi primi due mesi? «Sono soddisfatt­o per l’impegno che tutte ci mettono negli allenament­i e in partita: qualche migliorame­nto lo si è già visto, ma per una crescita sostanzial­e ci vorranno ancora tanti allenament­o. Le avversarie hanno tutte almeno due o tre svizzere esperte, mentre da noi la più esperta ha 19 anni. Un gap che non colmi in poco tempo». E l’apporto delle straniere? «Diciamo che ci stanno dando quanto ci aspettavam­o. Anche per loro non è facile calarsi in una situazione come la nostra, ma si prodigano molto e non si risparmian­o. Dal punto di vista mentale stanno bene in campo e in allenament­o e fanno il più possibile per aiutare le compagne».

Perdere sempre è dura? «Devo dire che tutte stanno reagendo bene, consapevol­i che danno sempre il massimo, ma da un giorno all’altro non s’inventa nulla, tantomeno nel basket». Un Riva quindi ricco di attese e di speranze che si dovrebbero concretizz­are in positivo fra qualche settimana. Intanto, forza ragazze.

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TI-PRESS/F. AGOSTA Il Riva è alla ricerca del primo successo

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