Importante, non decisiva
Il Lugano domani pomeriggio sul campo del Thun. Jacobacci: ‘La pausa ci è servita, abbiamo lavorato molto’.
Per Maurizio Jacobacci la pausa per la Nazionale è arrivata a proposito. Catapultato nel suo nuovo lavoro senza quasi avere la possibilità di capire dove si trovava (le partite di campionato e Europa League non lasciavano attimi di tregua) in questi 14 giorni ha potuto prendere in mano la squadra. Il lavoro svolto, molte volte sotto la pioggia, per il nuovo tecnico del Lugano è stato positivo: «I ragazzi hanno lavorato molto bene, presenti e concentrati su quello che volevamo fare. La pausa mi ha permesso di tastare il polso a tutta la rosa, per fortuna mancavano solo Holender e Lovric, impegnati con le rispettive nazionali, soprattutto anche senza infortuni e questo è un aspetto fondamentale. La prima settimana ci siamo allenati su un campo erboso, la seconda sul sintetico che ritroveremo domenica pomeriggio a Thun. Ci vuole tempo per assimilare bene la superficie. È un altro calcio, bisogna essere molto precisi, attenti. Non abbiamo voluto lasciare niente al caso. L’atteggiamento visto in questi giorni auspico di vederlo anche in campo domenica».
La trasferta di Thun nasconde delle insidie, può essere paragonata a uno spareggio? «Non penso proprio – puntualizza il 53enne coach –. È una partita importante come tutte le altre. Detto ciò, i punti in palio sono importantissimi per il prosieguo del nostro cammino. Il Thun sarà galvanizzato e caricato dalla vittoria ottenuta con lo Xamax. Sappiamo come gioca. Ci aspettiamo una battaglia. Dobbiamo proporre il nostro calcio propositivo, consapevoli del nostro momento particolare. Però non deve condizionarci».
Come giocherà questo Lugano? «Non voglio svelare come ci metteremo in campo. Ho in mente alcune varianti. Con il Basilea ho già visto buone cose, voglio la squadra più aggressiva. Sicuramente l’uscita con il pallone dalla zona difensiva sarà diversa. Molto più veloce, senza prendersi troppi rischi. Ogni errore in quella zona può essere fatale. In altre zone del campo il pallone è recuperabile. Un atteggiamento nuovo che penso non dispiaccia alla squadra. Ogni allenatore ha la sua filosofia di gioco».
Jacobacci su Sulmoni: «Ha pienamente recuperato, mancano ancora un paio d’allenamenti per essere pronto. Sono contento di riaverlo tra di noi in gruppo. Ha lavorato tantissimo, senza avere problemi».
Due parole anche sul giovane Sasere: «Tatticamente sta progredendo. Deve migliorare su certi aspetti, ma ha tanta voglia di apprendere. Nel gruppo si è integrato benissimo, parla l’inglese quindi sotto questo punto di vista non ha problemi. La sua fisicità può esserci d’aiuto».
Anche Covilo sta tornando ai massimi livelli: «Lui è un giocatore ritrovato. È quasi al top. Prima poteva giocare solo qualche scampolo di partita, adesso ha 60/70 minuti nelle gambe. Un centrocampista difensivo, ma anche offensivo, e proprio nella fase di possesso palla può essere determinate. Personalmente lo preferisco vicino all’area avversaria».
Non ci sarà, invece, Jonathan Sabbatini, il cui rientro è previsto soltanto all’inizio del girone di ritorno: «Ci mancherà tantissimo, come mancherebbe a tutte le squadre se lo avessero. Ci spiace tanto, ha un’intelligenza tattica fuori dal comune
Tra i compiti di Jacobacci, anche quello di ritrovare il miglior Junior, riportandolo a essere un giocatore determinante... «L’ho trovato molto tranquillo. In allenamento è molto deciso. Ci siamo parlati tanto. Da quello che ho visto in allenamento è un attaccante che “vede” la porta. Spero di trovargli la posizione giusta per farlo rendere al massimo. Io credo che segnerà molte reti».