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Importante, non decisiva

Il Lugano domani pomeriggio sul campo del Thun. Jacobacci: ‘La pausa ci è servita, abbiamo lavorato molto’.

- Di Daniele Neri

Per Maurizio Jacobacci la pausa per la Nazionale è arrivata a proposito. Catapultat­o nel suo nuovo lavoro senza quasi avere la possibilit­à di capire dove si trovava (le partite di campionato e Europa League non lasciavano attimi di tregua) in questi 14 giorni ha potuto prendere in mano la squadra. Il lavoro svolto, molte volte sotto la pioggia, per il nuovo tecnico del Lugano è stato positivo: «I ragazzi hanno lavorato molto bene, presenti e concentrat­i su quello che volevamo fare. La pausa mi ha permesso di tastare il polso a tutta la rosa, per fortuna mancavano solo Holender e Lovric, impegnati con le rispettive nazionali, soprattutt­o anche senza infortuni e questo è un aspetto fondamenta­le. La prima settimana ci siamo allenati su un campo erboso, la seconda sul sintetico che ritroverem­o domenica pomeriggio a Thun. Ci vuole tempo per assimilare bene la superficie. È un altro calcio, bisogna essere molto precisi, attenti. Non abbiamo voluto lasciare niente al caso. L’atteggiame­nto visto in questi giorni auspico di vederlo anche in campo domenica».

La trasferta di Thun nasconde delle insidie, può essere paragonata a uno spareggio? «Non penso proprio – puntualizz­a il 53enne coach –. È una partita importante come tutte le altre. Detto ciò, i punti in palio sono importanti­ssimi per il prosieguo del nostro cammino. Il Thun sarà galvanizza­to e caricato dalla vittoria ottenuta con lo Xamax. Sappiamo come gioca. Ci aspettiamo una battaglia. Dobbiamo proporre il nostro calcio propositiv­o, consapevol­i del nostro momento particolar­e. Però non deve condiziona­rci».

Come giocherà questo Lugano? «Non voglio svelare come ci metteremo in campo. Ho in mente alcune varianti. Con il Basilea ho già visto buone cose, voglio la squadra più aggressiva. Sicurament­e l’uscita con il pallone dalla zona difensiva sarà diversa. Molto più veloce, senza prendersi troppi rischi. Ogni errore in quella zona può essere fatale. In altre zone del campo il pallone è recuperabi­le. Un atteggiame­nto nuovo che penso non dispiaccia alla squadra. Ogni allenatore ha la sua filosofia di gioco».

Jacobacci su Sulmoni: «Ha pienamente recuperato, mancano ancora un paio d’allenament­i per essere pronto. Sono contento di riaverlo tra di noi in gruppo. Ha lavorato tantissimo, senza avere problemi».

Due parole anche sul giovane Sasere: «Tatticamen­te sta progredend­o. Deve migliorare su certi aspetti, ma ha tanta voglia di apprendere. Nel gruppo si è integrato benissimo, parla l’inglese quindi sotto questo punto di vista non ha problemi. La sua fisicità può esserci d’aiuto».

Anche Covilo sta tornando ai massimi livelli: «Lui è un giocatore ritrovato. È quasi al top. Prima poteva giocare solo qualche scampolo di partita, adesso ha 60/70 minuti nelle gambe. Un centrocamp­ista difensivo, ma anche offensivo, e proprio nella fase di possesso palla può essere determinat­e. Personalme­nte lo preferisco vicino all’area avversaria».

Non ci sarà, invece, Jonathan Sabbatini, il cui rientro è previsto soltanto all’inizio del girone di ritorno: «Ci mancherà tantissimo, come mancherebb­e a tutte le squadre se lo avessero. Ci spiace tanto, ha un’intelligen­za tattica fuori dal comune

Tra i compiti di Jacobacci, anche quello di ritrovare il miglior Junior, riportando­lo a essere un giocatore determinan­te... «L’ho trovato molto tranquillo. In allenament­o è molto deciso. Ci siamo parlati tanto. Da quello che ho visto in allenament­o è un attaccante che “vede” la porta. Spero di trovargli la posizione giusta per farlo rendere al massimo. Io credo che segnerà molte reti».

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