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Critiche al bicchiere ‘green’ del Rabadan

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Qualche giorno dopo la presentazi­one della nuova iniziativa ecologica del bicchiere in silicone con microchip incorporat­o pensato per i frequentat­ori della prossima edizione del Rabadan, giunge la prima critica. A diffonderl­a ai media attraverso una lettera aperta alla Società Rabadan e al Comune di Bellinzona è il gruppo Stop 5G Ticino che se da una parte ritiene lodevole l’intenzione di voler rendere la manifestaz­ione rispettosa dell’ambiente, dall’altra mostra sgomento per il gadget con microchip collegato a un’applicazio­ne del cellulare. “Proprio a causa del microchip il bicchiere perde ogni sua validità ecologica e diventa un gadget inquinante, che incrementa l’estrazione di metalli pesanti e rari”, si legge nella lettera. Tra gli aspetti sollevati nello scritto vi è per esempio il fatto che i Paesi ricchi smaltiscon­o nei Paesi poveri tonnellate di rifiuti tecnologic­i tra cui anche microchip: “Tutto materiale inquinante e tossico”, viene fatto notare. “Nessuno si preoccupa della contaminaz­ione del suolo di queste discariche, dei prodotti tossici che penetrano nella falda acquifera né delle conseguenz­e per le popolazion­i”, scrive Maria Invernizzi a nome del gruppo Stop 5G sottolinea­ndo che “bisogna cominciare a ponderare attentamen­te le scelte che si operano, la tecnologia non è un giocattolo, specialmen­te quando ha risvolti etici e pericolosi per la salute di cui tener conto”. La scelta della società Rabadan sostenuta anche dalla Città viene pertanto definita “irresponsa­bile”. In particolar­e, viene fatto notare, “i gadget con microchip sono da aborrire; queste ‘miracolist­iche tecnologie’ hanno prezzi molto alti da pagare per gli esseri umani e per il pianeta che ci ospita”.

Per quanto riguarda invece l’utilizzo del bicchiere (che viene dato in omaggio a chi compra la tessera settimanal­e, oppure viene venduto per 5 franchi e rimane a utilizzo personale), il gruppo Stop 5G ritiene che sarà difficile da gestire. L’oggetto sarà trasportab­ile tramite un apposito gancio da appendere al collo ma secondo i firmatari della lettera le persone sotto influsso dell’alcool rischiano di perderlo. “Molti di questi bicchieri finiranno nella spazzatura e avremo un inquinante in più, ben peggiore dei precedenti”. In conclusion­e la richiesta lanciata agli organizzat­ori è di promuovere un’iniziativa “veramente ecososteni­bile”, ovvero prendere accordi con la ditta che fabbrica e fornisce questi bicchieri affinché li procuri alla società Rabadan privi di microchip.

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Le ha fatte il gruppo Stop 5G

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