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I tre punti, in attesa del coach

Il Lugano reagisce e torna a sorridere, in una serata ricca di episodi e di colpi di scena. E fra qualche ora ci sarà il nuovo allenatore.

- Di Christian Solari

Lugano – Ne succedono un po’ di tutti i colori, nella prima serata del dopo Kapanen. In una partita che comincia in un clima a dir poco ovattato, siccome non ci sono né canti, né cori. Con la curva del Lugano che rimane vuota, occupata da uno striscione su cui sta scritto così: «Fate talmente cagare che non sappiamo più neanche come insultare». Ma dopo appena 27 secondi quel silenzio è interrotto da un boato che arriva dalle tribune, quando il tiro di Klasen dalla distanza spiazza il portiere del Bienne Paupe. E questo nome tenetelo a mente, perché sarà il protagonis­ta nell’epilogo di serata. Che per i bianconeri inizia in maniera trionfale non solo per il rapido vantaggio dello svedese, a cui fa seguito il raddoppio di Loeffel in powerplay, all’8’23’’. Infatti, nel venerdì del battesimo in panchina del ‘diesse’ Domenichel­li, il Lugano dimostra di aver mentalment­e digerito ciò che era capitato al derby, in un primo tempo in cui il disco praticamen­te si muove soltanto in una direzione, quella che porta dritta dritta al terzo di difesa del Bienne. Con ciò, non si può comunque dire che a Lugano la vita sia soltanto rose e fiori. A ricordare a tutti che l’hockey è sport complesso, in cui non si può rimediare alle cose che non vanno dall’oggi al domani, è ciò che accade in avvio di periodo centrale. Quando il Bienne segna due volte con soli due tiri, azzerando il doppio vantaggio bianconero in appena un minuto. A quel punto, in pratica, inizia una nuova partita. Che si fa prima accesa, poi appassiona­nte e infine persino vibrante. Con continui capovolgim­enti di fronte, occasioni create e poi malamente sciupate, salvataggi in extremis e, naturalmen­te, altre reti: ben cinque, tutte negli ultimi 21 minuti. Di cui addirittur­a quattro in situazioni di inferiorit­à numerica. Tra tutti quei gol, però, ce n’è uno che pesa più degli altri: è il definitivo sorpasso bianconero al 52’20’’, quando Elien Paupe (ricordate?) abbandona la gabbia per gestire un disco nell’angolo, ma al momento di controllar­e il puck finisce platealmen­te a terra, regalando ad Alessio Bertaggia il gol più facile della sua carriera. È il momento della svolta, in una partita che si conclude tra gli applausi per la reazione e per i tre punti. Nel giorno in cui McIntyre ottiene i suoi primi punti in bianconero (due assist), mentre Loeffel letteralme­nte s’esalta segnando addirittur­a tre volte, e in cui il Lugano fa un primo passo sulla sua nuova strada. In attesa che oggi venga fatto anche il nome del nuovo allenatore, la cui presentazi­one – l’annuncio via email arriva poco dopo le 22.30 – avverrà in una conferenza stampa indetta a metà mattinata.

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TI-PRESS/GIANINAZZI Alessio Bertaggia supera il portiere e insacca a porta vuota il disco del 4-3, che dà il definitivo slancio ai bianconeri

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