Dalla nebbia spunta Kriechmayr
Il weekend in Val Gardena è iniziato tra mille difficoltà legate a una condizione meteo non certo favorevole, soprattutto a causa di fitti banchi di nebbia che hanno costretto la giuria a sospendere a due riprese – e per lungo tempo – la prova del superG. Alla fine, tra un’interruzione e l’altra, l’ha spuntata l’austriaco Vincent Kriechmayr, il quale ha preceduto il norvegese Kjetil Jansrud e il tedesco Thomas Dressen. Non è andata particolarmente bene per il clan elvetico. Soltanto Mauro Caviezel è stato in grado di lottare con i migliori ed ha chiuso al quarto posto, a 13 centesimi dal podio. Peggio hanno fatto Beat Feuz, nono con un ritardo di 55 centesimi, e Stefan Rogentin per il quale, comunque, il 16° rango finale rappresenta il miglior risultato della carriera in Coppa del mondo. Molto ci si aspettava da Marco Odermatt, capace di vincere il superG di Beaver Creek, ma il nidvaldese questa volta si è dovuto accontentare della 24ª posizione. La gara, si diceva, è andata avanti a singhiozzo. Dopo la partenza dei primi quattro atleti (vale a dire dopo l’arrivo di Mauro Caviezel), le partenze sono state interrotte una prima volta per consentire il dissiparsi dei banchi di nebbia insinuatisi nella valle. Dopo 45’ di attesa, una finestra di migliori condizioni meteo ha consentito la discesa di altri 16 atleti, fra i quali i primi tre di una classifica finale nella quale Kriechmayr (al quinto successo in carriera) ha preceduto Jansrud di appena 5 centesimi. Dopo l’arrivo del concorrente con il pettorale numero 20, altra interruzione, questa volta durata addirittura un’ora e mezza, prima di poter nuovamente riprendere con le partenze. A conti fatti, insomma, una prova che si è voluto portare a termine ad ogni costo, ma sulla quale pesa il dubbio dell’irregolarità.