Gli stimoli negli avversari
Massagno e Lugano nel primo impegno del girone di ritorno affrontano le due seconde in classifica, Ginevra e Neuchâtel
Con Massagno-Ginevra e Neuchâtel-Lugano inizia oggi il girone di ritorno del massimo campionato di A. Il Riva dal canto suo è in vacanza fino all’11 gennaio, complice l’assurdo calendario che da una vita contraddistingue il campionato di A femminile. Sfide quelle delle ticinesi per le quali i giocatori non hanno bisogno di motivazioni particolari: si tratta di affrontare due delle migliori squadre della stagione. I Lions perché oltre ad essere attualmente secondi in classifica alle spalle del Friborgo hanno una tradizione che dura da anni e che li vede in cima alle graduatorie da quando il presidente Fattal ha investito non poco nella squadra. I neocastellani perché sono una squadra che sta crescendo e non a caso occupano la seconda piazza con gli stessi punti dei ginevrini.
La Spinelli, reduce dal colpaccio ai danni dell’Olympic in terra burgunda, vuole chiaramente ripetersi e quale occasione migliore per rosicchiare punti a una compagine che sta due punti sopra ma che, con il calcolo bislacco di quest’anno (un punto assegnato anche in caso di sconfitta), significano due vittorie di distacco. Contro i burgundi si è vista una squadra finalmente tale: una difesa, sia individuale sia a zona, che ha lasciato pochissimo agli avversari, frutto di rotazioni adeguate e a una buona difesa dei rimbalzi. In attacco, la poliedricità e la completezza dei suoi attaccanti ha messo in crisi il Friborgo: se si difende forte sul perimetro, vista la mina vagante di Dusan Mladjan, ecco il fratello Marco fare faville sotto le plance. Se poi aggiungiamo l’intimidazione dei 218 centimetri di Chuwku – che sconsigliano tiri ravvicinati – e l’abnegazione di Miljanic, oltre alla buona prova degli altri, capaci di trovare le soluzioni migliori senza forzare, ecco che la Spinelli ha tutte le armi per fare suoi i due punti.
Tigers ondivaghi
Il Lugano dal canto suo è molto ondivago, soprattutto per quel che concerne la difesa: quando funziona le cose si mettono meglio e la buona prova contro il Boncourt è un esempio. Però, quando comincia a sbandare, ecco aprirsi voragini che gli avversari sfruttano al meglio. Lo stesso vale per l’attacco: se Porter fa il playmaker e non il mangiapalloni, tutta la squadra ne beneficia; se il play tascabile s’incaponisce in palleggi e soluzioni personali, la squadra soffre non poco. C’è da augurarsi che, con anche il rientro di Nzegue, Cabibbo trovi le giuste parole per far capire ai suoi come giocare e con quale raziocinio stare in campo. Il Neuchâtel è una signora squadra ma anche alle signore, almeno nello sport, si possono fare sgarbi adeguati. Con la crescita di Bracelli e Stevanovic sarà importante avere le giuste rotazioni, nella speranza che Camara non faccia la bella (o meglio brutta) statuina. Da lui ci vogliono punti e soprattutto rimbalzi perché i bianconeri possano essere efficaci a 360 gradi.