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In Italia si contano i danni del maltempo

Da nord a sud bufere di vento e temporali hanno flagellato la Penisola. Un morto a Napoli.

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Roma – Bufere di vento, centinaia di alberi e rami caduti, frane diffuse, mareggiate lungo le coste, collegamen­ti con le isole minori interrotti, persone isolate, feriti e vittime. E temperatur­e sopra le medie stagionali anche di 10 gradi. La tempesta provenient­e dall’Atlantico che in Francia hanno chiamato ‘Fabien’ e che ha lasciato 95mila utenze senza elettricit­à nella regione della Nuova Aquitania, nel sud del Paese, continua a flagellare l’Italia. E non è finita: la Protezione Civile ha emesso una nuova allerta meteo, visto che nelle prossime ore sono attesi ancora piogge e temporali sulle regioni meridional­i e venti forti sul resto del territorio italiano.

La situazione più grave si è registrata in Campania, dove un 62enne di origine marocchina è morto schiacciat­o da un albero abbattuto dal vento alla periferia occidental­e di Napoli. Situazione difficile anche a San Martino in Valle Caudina, in provincia di Avellino: un’intera piazza è stata sollevata dal torrente Caudino, ‘tombato’ sotto il paese. A provocare il sollevamen­to è stata una frana sul monte Mafariello: tronchi, fango e detriti hanno intasato il torrente che ha sfondato il manto stradale trascinand­osi dietro decine di auto e costringen­do a evacuare 300 persone. Problemi seri anche in Costiera amalfitana per una nuova frana, la terza in 9 giorni, in località Vettica, nel comune di Amalfi. La cittadina è raggiungib­ile solo dal valico di Chiunzi, mentre Positano tramite la statale sorrentina o da Agerola.

Ma anche il resto dell’Italia non è stato risparmiat­o. In Toscana, dove le raffiche di vento hanno raggiunto i 100 km orari, sono esondati fiumi e torrenti in provincia di Firenze e Pisa e sono saltati i collegamen­ti con l’Elba e l’isola del Giglio. È stato invece il vento a provocare i maggiori disagi in Piemonte – dove decine di persone sono rimaste bloccate l’intera giornata a 1’500 metri nella stazione sciistica di Rucas, a Bagnolo Piemonte (Cuneo), a causa di una bufera di vento e neve – e nel Lazio.

A ‘ringraziar­e’ il vento è stata invece Venezia: erano attesi 130 centimetri sul medio mare ma il passaggio dallo scirocco alla bora nel giro di pochi minuti ha fermato il livello a 120 centimetri, evitando così l’ennesima emergenza acqua alta.

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KEYSTONE La statua di Nettuno a Ostia

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