Ballottaggio, si va a Mon Repos
Padlina ricorre (pure) al Tribunale federale: chiede l’annullamento dei risultati e la ripetizione del voto
Buste tardive ai ticinesi all’estero: oltre al Tram, il legale interpella Losanna
Su ballottaggio e voto dei ticinesi all’estero la parola passa (anche) ai giudici di Mon Repos. Ieri mattina, entro quindi i termini di legge, l’avvocato momò Gianluca Padlina ha inoltrato ricorso al Tribunale federale di Losanna, contestando l’esito del secondo turno dell’elezione per il Consiglio degli Stati tenutasi in Ticino domenica 17 novembre. Come anticipato dalla ‘Regione’ sul proprio sito Padlina chiede l’annullamento dei risultati e di conseguenza la ripetizione della votazione per l’elezione di due deputati ticinesi alla Camera dei Cantoni. Questo mentre è pendente al Tribunale cantonale amministrativo il ricorso presentato mercoledì 20 novembre da Padlina con cui invita i giudici d’Appello ad accertare la presunta irregolarità della procedura preparatoria al ballottaggio: secondo l’avvocato e consigliere comunale del Ppd a Mendrisio, il materiale di voto sarebbe stato spedito tardivamente a un numero significativo di ticinesi residenti all’estero (in caso di ballottaggio deve essere ricevuto minimo dieci giorni prima dell’elezione, indica la legge), ciò che avrebbe impedito o vanificato l’esercizio del loro diritto di voto. Domenica 17 novembre, ricordiamo, sono stati eletti il democentrista Marco Chiesa e la socialista Marina Carobbio Guscetti, la quale ha superato di soli 46 voti il senatore popolare democratico uscente, e non riconfermato, Filippo Lombardi. La proclamazione ufficiale dei risultati è avvenuta il 22 dello scorso mese. Dalla pubblicazione dei dati sul ‘Foglio ufficiale’ scattavano trenta giorni per eventualmente ricorrere al Tribunale federale. Come precisato allora dalla Cancelleria dello Stato, l’eventuale ricorso “non sospende l’entrata in carica delle persone elette” alla Camera alta: nello specifico Chiesa e Carobbio Guscetti. Padlina tuttavia non demorde. Da noi interpellato, l’avvocato si limita a confermare il passo compiuto nella mattinata di ieri. Altro non aggiunge. Nessuna dichiarazione da parte del legale sui contenuti del documento che ha trasmesso a Losanna, nessun accenno dunque alle tesi da lui sviluppate a sostegno della richiesta all’alta Corte federale di annullare il verdetto delle urne del 17 novembre e pertanto di disporre la ripetizione dell’elezione.
Nel frattempo si è in attesa di conoscere il verdetto del Tram, il Tribunale cantonale amministrativo, sul ricorso interposto dall’avvocato poco più di un mese fa contro gli atti preparatori del secondo turno. Padlina afferma che dai Comuni buste e schede per il voto per corrispondenza sarebbero partite verso l’estero in ritardo. Sul ricorso il Consiglio di Stato ha preso posizione il 29 novembre, sollecitando i giudici cantonali a rigettarlo, in quanto, a detta del governo, tardivo e irricevibile. Conclusioni contenute nelle osservazioni indirizzate dal Consiglio di Stato al Tram, respinte però dal legale. Per confezionare la replica, Padlina ha così esortato il governo ad acquisire, oltre a quelle già chieste, ulteriori informazioni presso le cancellerie comunali. Sino a un paio di settimane fa le buste pervenute ai Comuni, a ballottaggio terminato, da elettori residenti fuori dei confini nazionali erano 186. Centottantasei ‘ritornate’ dall’estero a 109 Comuni, ma non scrutinate poiché giunte in ritardo. Non è dato sapere, per ora, se il numero delle buste sia lievitato e di quanto, visto che all’appello mancavano sei enti locali. Di recente la Cancelleria dello Stato ha chiesto ai Comuni di indicarle pure la data esatta dell’invio del materiale di voto all’estero e di fornirle la ricevuta rilasciata dalla Posta. Si tratta infatti di verificare quanti enti locali hanno inviato con posta ‘A’, come stabiliscono le direttive di Confederazione e Cantone, e quanti con posta ‘B’. Fra replica e duplica, il ricorso di Padlina è pendente al Tribunale cantonale amministrativo. Ieri il secondo ricorso dell’avvocato. Stavolta a Losanna.