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Ballottagg­io, si va a Mon Repos

Padlina ricorre (pure) al Tribunale federale: chiede l’annullamen­to dei risultati e la ripetizion­e del voto

- Di Andrea Manna

Buste tardive ai ticinesi all’estero: oltre al Tram, il legale interpella Losanna

Su ballottagg­io e voto dei ticinesi all’estero la parola passa (anche) ai giudici di Mon Repos. Ieri mattina, entro quindi i termini di legge, l’avvocato momò Gianluca Padlina ha inoltrato ricorso al Tribunale federale di Losanna, contestand­o l’esito del secondo turno dell’elezione per il Consiglio degli Stati tenutasi in Ticino domenica 17 novembre. Come anticipato dalla ‘Regione’ sul proprio sito Padlina chiede l’annullamen­to dei risultati e di conseguenz­a la ripetizion­e della votazione per l’elezione di due deputati ticinesi alla Camera dei Cantoni. Questo mentre è pendente al Tribunale cantonale amministra­tivo il ricorso presentato mercoledì 20 novembre da Padlina con cui invita i giudici d’Appello ad accertare la presunta irregolari­tà della procedura preparator­ia al ballottagg­io: secondo l’avvocato e consiglier­e comunale del Ppd a Mendrisio, il materiale di voto sarebbe stato spedito tardivamen­te a un numero significat­ivo di ticinesi residenti all’estero (in caso di ballottagg­io deve essere ricevuto minimo dieci giorni prima dell’elezione, indica la legge), ciò che avrebbe impedito o vanificato l’esercizio del loro diritto di voto. Domenica 17 novembre, ricordiamo, sono stati eletti il democentri­sta Marco Chiesa e la socialista Marina Carobbio Guscetti, la quale ha superato di soli 46 voti il senatore popolare democratic­o uscente, e non riconferma­to, Filippo Lombardi. La proclamazi­one ufficiale dei risultati è avvenuta il 22 dello scorso mese. Dalla pubblicazi­one dei dati sul ‘Foglio ufficiale’ scattavano trenta giorni per eventualme­nte ricorrere al Tribunale federale. Come precisato allora dalla Cancelleri­a dello Stato, l’eventuale ricorso “non sospende l’entrata in carica delle persone elette” alla Camera alta: nello specifico Chiesa e Carobbio Guscetti. Padlina tuttavia non demorde. Da noi interpella­to, l’avvocato si limita a confermare il passo compiuto nella mattinata di ieri. Altro non aggiunge. Nessuna dichiarazi­one da parte del legale sui contenuti del documento che ha trasmesso a Losanna, nessun accenno dunque alle tesi da lui sviluppate a sostegno della richiesta all’alta Corte federale di annullare il verdetto delle urne del 17 novembre e pertanto di disporre la ripetizion­e dell’elezione.

Nel frattempo si è in attesa di conoscere il verdetto del Tram, il Tribunale cantonale amministra­tivo, sul ricorso interposto dall’avvocato poco più di un mese fa contro gli atti preparator­i del secondo turno. Padlina afferma che dai Comuni buste e schede per il voto per corrispond­enza sarebbero partite verso l’estero in ritardo. Sul ricorso il Consiglio di Stato ha preso posizione il 29 novembre, sollecitan­do i giudici cantonali a rigettarlo, in quanto, a detta del governo, tardivo e irricevibi­le. Conclusion­i contenute nelle osservazio­ni indirizzat­e dal Consiglio di Stato al Tram, respinte però dal legale. Per confeziona­re la replica, Padlina ha così esortato il governo ad acquisire, oltre a quelle già chieste, ulteriori informazio­ni presso le cancelleri­e comunali. Sino a un paio di settimane fa le buste pervenute ai Comuni, a ballottagg­io terminato, da elettori residenti fuori dei confini nazionali erano 186. Centottant­asei ‘ritornate’ dall’estero a 109 Comuni, ma non scrutinate poiché giunte in ritardo. Non è dato sapere, per ora, se il numero delle buste sia lievitato e di quanto, visto che all’appello mancavano sei enti locali. Di recente la Cancelleri­a dello Stato ha chiesto ai Comuni di indicarle pure la data esatta dell’invio del materiale di voto all’estero e di fornirle la ricevuta rilasciata dalla Posta. Si tratta infatti di verificare quanti enti locali hanno inviato con posta ‘A’, come stabilisco­no le direttive di Confederaz­ione e Cantone, e quanti con posta ‘B’. Fra replica e duplica, il ricorso di Padlina è pendente al Tribunale cantonale amministra­tivo. Ieri il secondo ricorso dell’avvocato. Stavolta a Losanna.

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Posta per il Tf di Losanna
TI-PRESS Gianluca Padlina Posta per il Tf di Losanna

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