laRegione

‘Rivendichi­amo la nostra vita’

I cittadini dell’enclave in Municipio riversano sul commissari­o criticità e preoccupaz­ioni Fra una settimana l’entrata nello spazio economico europeo di Campione d’Italia trova il paese impreparat­o e contrario a una decisione calata dall’alto: ‘È stato ig

-

«Se sono sempre stato italiano ed ero fiero di esserlo, ora mi associo a una nostra concittadi­na che in una lettera aperta ai politici italiani ha detto di vergognars­i». È il grido di un paese devastato economicam­ente e completame­nte sfiduciato quello di cui si è fatto portavoce ieri un gruppo di cittadini campionesi capitanato dal Comitato civico e dal Gruppo residenti. In tarda mattinata in diverse decine sono salite al primo piano del Municipio e hanno riversato sul commissari­o Giorgio Zanzi le preoccupaz­ioni e le incognite di una comunità che fra una settimana entrerà nello spazio doganale europeo senza averlo voluto o richiesto, e soprattutt­o ancora all’oscuro delle normative e delle applicazio­ni di legge che ciò comporterà.

«Non si può prendere sotto gamba e ignorare la volontà di 1’605 (su circa 1’800) persone che lo scorso aprile hanno messo in evidenza, per mezzo di una petizione, la possibilit­à, ora reale, di veder compromess­i i loro bisogni primari», ha ribadito all’esponente prefettizi­o un cittadino, sottolinea­ndo che «qui non stiamo cercando di non pagare tasse, se non quelle illegittim­e come quella che si vuole introdurre, ma, diversamen­te, stiamo rivendican­do la nostra vita, i nostri usi e le nostre consuetudi­ni centenarie. Voi ci stravolger­ete la vita!».

Ad ascoltare i cittadini entrati nel Palazzo comunale e riunitisi nella sala consigliar­e intitolata ai giudici Falcone e Borsellino, un commissari­o attonito e silenzioso a cui sono arrivate anche diverse frecciate dirette a Roma e a tutti quei governanti che da quasi due anni nulla, o poco, hanno fatto per un Comune in dissesto, un casinò chiuso e una ‘scellerata’ volontà di compromett­ere quelle preziose relazioni che l’exclave italiana ha sempre intessuto con la vicina Svizzera.

‘O il Governo italiano ci mette una pezza o fa retromarci­a’

«Qui a Campione abbiamo avuto una passerella di politici – ha continuato con voce rotta dall’emozione e dal nervosismo il portavoce di cittadini – facendo presente a ciascuno di loro quanto potrà succedere se questa entrata nella Ue non verrà fermata, eppure... non hanno tenuto conto di una virgola! Ciò significa ignorare il pensiero di una comunità. A questo punto cavalchere­mo tutte le istituzion­i per rivendicar­e i nostri diritti. E questa nostra rabbia chiediamo anche a lei di portarla dove deve arrivare. Il primo gennaio è dietro l’angolo e noi non sappiamo ancora cosa ci succederà, se non tramite informazio­ni dove ciascuno dice la sua. Tutto per sentito dire, non c’è nulla di scritto... alla maniera italiana. Lo stesso articolo 70 [che introduce l’imposta locale sul consumo, ndr] è contorto e incomprens­ibile. Se fossimo stati dei ‘gilet gialli’ avremmo già incendiato il paese e lasciato solo le ceneri all’Italia. Qui ora siamo però arrabbiati­ssimi: o il Governo ci mette una pezza o il Governo fa retromarci­a. La democrazia esige tutta un’altra strada, noi siamo tornati alla tirannia».

E che qualcosa non è andato nel verso della volontà popolare lo ha ribadito anche il presidente del Comitato civico, Roberto Canesi: «Quello che rimane inaccettab­ile è che qui sono venuti due viceminist­ri che ci hanno dato garanzie, pubblicame­nte, sulla richiesta di sospendere, o almeno chiarire, l’entrata nella Ue. Poi, nessuno ha più detto niente e tutto è andato avanti... Veramente, siamo stati presi in giro. Ora noi ci accorgiamo che a distanza di sette giorni non sappiamo ancora dove potremo rifornirci di gasolio, il commercian­te non sa come acquistare delle brioche, la cittadinan­za non ha avuto comunicazi­oni. E se non facciamo una colpa a lei – si è rivolto a Zanzi – facciamo una colpa al sistema di cui lei è esponente. Lei ora deve attivarsi con il Governo per vedere di ripristina­re in questo paese una situazione di normalità. Se oggi i toni si alzano e si scaldano, deve capire che le persone non possono continuare a subire in silenzio».

 ?? INFOGRAFIC­A LAREGIONE ?? Sulla schiena dei campionesi pesano diverse incognite
INFOGRAFIC­A LAREGIONE Sulla schiena dei campionesi pesano diverse incognite

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland