Scalo, ‘solo’ 1’200 firme per ora
«Sì, siamo allarmati». Nicola Schönenberger non nasconde la preoccupazione per le poche firme raccolte sinora a sostegno del referendum “Basta milioni per l’Aeroporto!”, lanciato il 28 novembre da socialisti, ecologisti e comunisti luganesi in risposta all’approvazione da parte della maggioranza del Consiglio comunale che pochi giorni prima ha accolto i 5,8 milioni di franchi per la ricapitalizzazione di Lugano Airport Sa (Lasa). Soldi che si vanno ad aggiungere ai crediti – sei milioni circa complessivi – approvati allo stesso scopo alcune settimane prima anche dal Gran Consiglio. Anche contro questo finanziamento è stata lanciata una raccolta firme – doppia: una dall’Mps e sostenuta dai Verdi, l’altra dal Ps – a livello cantonale, con scadenza il 7 gennaio. E pure in questo caso, stando a quanto detto dal presidente socialista Igor Righini al comitato cantonale di settimana scorsa, le firme sono per ora poche: poco più di 3’500 sulle 7’000 da raccogliere. I numeri per il referendum comunale sono più contenuti («ma in percentuale più alti e difficili da raggiungere» osserva il presidente della sezione Ps Raoul Ghisletta): 3’000 quelle da raccogliere affinché si arrivi al voto, 1’200 circa quelle conteggiate finora. Un po’ come gli aerei di linea dello scalo di Agno – che dopo la rinuncia di Swiss ai voli su Zurigo a inizio ottobre ospita in pratica solo l’aviazione generale –, le firme contro la ricapitalizzazione di Lasa non decollano. Come mai? «Ha piovuto molto e il periodo natalizio non aiuta – ipotizza il capogruppo ecologista in Consiglio comunale –, fra pensilina Botta e via al Forte continueremo la mobilitazione comunque fino alla fine». «Bisogna darsi da fare, ci sono le feste è vero, ma mancano ancora venti giorni ed è importante che tutti i formulari rientrino» sottolinea Ghisletta.