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Due sfide da non fallire

La Spinelli Massagno ospita il Monthey, mentre il Lugano sarà in trasferta a Friborgo. Difficile, non impossibil­e.

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Quarti di finale di Sbl Cup il giorno di Santo Stefano: la Spinelli ospita alle 17 il Monthey, il Lugano è in trasferta a Friborgo: due gare di cartello, si potrebbe dire, se i bianconeri fossero quelli dei tempi andati, viste la storia e le rivalità, così come per Massagno è un appuntamen­to che non si può fallire, alla rincorsa di una Coppa che lo scorso anno è sfuggita per un niente, meglio, per qualche fischio per lo meno ondivago.

Andiamo con ordine. Per la Spinelli si tratta di resettare la partita di sabato contro il Ginevra, tenendo però per molto buono quel periodo di 15 minuti durante il quale hanno messo sotto i Lions. Poi, la fisicità e la difesa ospite hanno fatto la differenza. Contro il Monthey si tratterà di ritrovare un gioco di squadra efficace sui due fronti, soprattutt­o in difesa. Subire 90 punti è decisament­e troppo per una compagine che ha sempre avuto caratteris­tiche difensive valide, ma quando manca l’intensità e la voglia di non far fiatare gli avversari, tutto diventa fragile. È pur vero che prendere 13 triple non è cosa da tutti i giorni, ma bisogna essere pronti a farvi fronte. Il Monthey è una squadra difficile quanto imprevedib­ile: ha perso sabato in casa contro il Nyon, ma non significa molto e ciò non deve far testo.

La Sam dovrà resettarsi dopo la sconfitta di sabato contro il Ginevra

Tutte e due le compagini puntano forte sulla Sbl Cup e quindi non ci si può aspettare che una grande sfida. Occorre però che tutti siano messi nelle migliori condizioni per rendere e che sotto le plance ci sia più solidità, anche se la mancanza di uno Slokar in questi casi si fa sentire per gli equilibri che garantisce e che Chukwu non può dare per caratteris­tiche diverse, anche se la sua parte la fa sempre e bene. Non dovrà mancare il pubblico delle grandi occasioni per dare man forte a Kelly e compagni. Per i Tigers la trasferta a Friborgo è di quelle simili alle salite di 6° grado. Contro il Neuchâtel la squadra di Cabibbo è crollata di schianto negli ultimi 6 minuti, dopo aver giocato alla pari con i neocastell­ani. Contro i burgundi occorre che ci sia una prova d’assieme, soprattutt­o difensiva, che sia vera. A cominciare dall’apporto di un Camara assolutame­nte nullo nelle ultime gare, con uno o due punti e pochi rimbalzi. Senza il suo apporto tutto si complica. Porter, vista la scarsa vena dei tiratori, si è portato la squadra in groppa, ma l’Olympic è altra cosa. C’è bisogno dei canestri di Carey e di una resa di Bracelli e Stevanovic decisament­e concreta. Per vincere bisognerà lottare allo spasimo per 40 minuti. I miracoli nel basket non sono molti, ma chissà che il panettone non abbia appesantit­o di più i padroni di casa o che ritenere facile la sfida tolga intensità.

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TI-PRESS/GIANINAZZI Robbi Gubitosa dà le ultime indicazion­i ai suoi ragazzi

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