‘Partecipare è stato un investimento’
Per lo storico traguardo delle cento edizioni ci sono ancora sette anni di tempo. Quello, di certo, lascerà un segno indelebile negli annali della sua storia. Ma pure la numero 93 della Coppa Spengler nell’album dei ricordi avrà uno spazio tutto suo. Un po’ per il primato raggiunto dal Team Canada, che vincendo nuovamente il trofeo ha raggiunto quota 16 successi, staccando il Davos in questa classifica. E un po’, soprattutto, per il colore e il calore portato in pista e sugli spalti dall’Ambrì Piotta. Una presenza non solo folcloristica, visto che i biancoblù sono arrivati (meritatamente) fino a un passo dalla finale.
«Il giorno dopo, di questo torneo mi resta tanto orgoglio, tanta contentezza e tante emozioni positive – sottolinea Cereda all’indomani della sconfitta con il Trinec –. Ci è mancata la ciliegina della finale, ma la ‘torta’ Spengler a conti fatti è comunque stata molto gustosa». Il tecnico dei biancoblù torna poi sulla prestazione dei suoi uomini: «Hanno dato tutto quanto era nelle loro corde. Hanno lottato fino alla fine. Dobbiamo essere orgogliosi di ciò che abbiamo fatto». E cosa vi portate a casa da questa esperienza? «Sicuramente tanta energia positiva: la Coppa Spengler è stata un ottimo campo di preparazione per la prossima intensa fase del campionato. Fisicamente è stata un po’ provante, ma sul piano emotivo è stata sicuramente un ottimo investimento».
Team Canada a quota 16
Obiettivo raggiunto per il Team Canada, che battendo 4-0 l’Ocelari Trinec in finale completa il suo sedicesimo trionfo alla Coppa Spengler.
La finale, quella ‘vera’, dura poco meno di un tempo e mezzo. Poi, il Trinec che fin lì aveva pure offerto buone cose, si macchia di diverse penalità, che paga con 3 reti subite in meno di 4’. E a quel punto i giochi sono ormai fatti.