Kim Jong-un: ‘Il mondo vedrà la nostra nuova arma’
Pyongyang/Washington – Il mondo sarà testimone del lancio della “nuova arma strategica”, con la quale la Corea del Nord ufficializzerà la fine della moratoria sullo sviluppo di armi nucleari. Kim Jong-un ha rispolverato la retorica guerriera per richiamare Donald Trump ai (vaghissimi) impegni assunti nel corso dei farseschi faccia-a-faccia dell’anno scorso.
A sei mesi dal secondo incontro tra i due, al confine demilitarizzato della penisola coreana, Washington rifiuta ancora di cancellare le sanzioni, e non lo farà sinché Pyongyang non abbandonerà del tutto il proprio programma nucleare.
Kim a questo punto ha tentato un’accelerazione. E al termine di un insolito vertice di quattro giorni con i capi del partito comunista, ha dichiarato che la Corea del Nord non si ritiene più vincolata alla sospensione dei test sui missili a lungo raggio, accusando gli americani di aver aumentato le sanzioni e creato instabilità nella regione effettuando esercitazioni congiunte con Seul. “In tali condizioni – ha concluso – non c’è motivo per noi di rimanere unilateralmente vincolati, non esiste lo stesso impegno dalla parte opposta, e questo sta indebolendo i nostri sforzi per il disarmo nucleare mondiale e la non proliferazione”.
E per dimostrare che sta facendo sul serio, ha annunciato che “il mondo sarà testimone di una nuova arma strategica” dal Nord “nel prossimo futuro”. In apertura dell’anno elettorale, a Washington l’avvertimento è stato accolto ostentando nervi saldi. Il presidente si è detto convinto che Kim “manterrà i patti”. Ma Trump sa bene che nuovi missili in volo nell’anno delle elezioni potrebbero rappresentare un problema.
“Abbiamo firmato un contratto che parla di denuclearizzazione, penso che sia un uomo di parola”, ha commentato Trump, ricordando l’intesa sottoscritta con Kim a Singapore, nel giugno 2018. Gli Stati Uniti “vogliono la pace e non lo scontro”, gli ha fatto eco Mike Pompeo, e detto da lui è tutt’altro che una rassicurazione.