Il ‘Pesce dell’anno’ è la trota, specie fortemente minacciata dall’uomo e dai mutamenti climatici
Una moria di trote di entità ancora imprecisata si è verificata mercoledì in un ruscello nei pressi di Hauptwil, nel canton San Gallo. La causa è la fuoriuscita di liquame da un porcile a Waldkirch, ha riferito in una nota la polizia cantonale. Le trote non muoiono però solo per mano dell’uomo. Il pesce – scrive in una nota la Federazione svizzera di pesca (Fsp) – patisce infatti anche a causa della perdita di habitat, di deflussi discontinui e residuali di acqua, inquinamento, malattie e una eccessiva protezione di uccelli pescivori (cormorani, smerghi, aironi). La Fsp ha designato la trota ‘Pesce dell’anno’ per il 2020. “È il pesce più amato e uno dei più pescati”, sottolinea. Nonostante la popolarità, la specie è fortemente minacciata e si trova in pessime condizioni di vita. “Ci deve dare da pensare il fatto che una specie così forte come la trota, con una grande capacità di adattamento e tanto amata, sia minacciata di estinzione”, sostiene il ‘senatore’ Roberto Zanetti (Ps/So), copresidente centrale della Fsp, citato nel comunicato.
La responsabilità dell’uomo è evidente: “Un quarto di tutti i ruscelli e fiumi sono incanalati, deviati, hanno subito opere ingegneristiche di correzione”, rileva la Fsp. A causa del cambiamento climatico vi sono più corsi d’acqua in secca e acque troppo calde, che portano poi all’aumento di funghi e batteri. Inoltre – viene fatto notare – negli scorsi anni vi è stata una gestione sbagliata attraverso il ripopolamento artificiale con trote dell’Atlantico che hanno eliminato specie di trote originali e varietà locali.