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Un valzer per Popolari e Verdi

Nasce a Vienna il nuovo governo, frutto dell’accordo tra Conservato­ri ed Ecologisti

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Con un giro di danza il cancellier­e Kurz passa dall’alleanza con l’estrema destra alla parte opposta. Un equilibrio precario.

Vienna – Ora che è nato, il governo austriaco Popolari-Verdi deve solo sperare di non fare la fine del precedente esecutivo Popolari-Liberali. E non solo in termini di durata. Perché la spregiudic­atezza con cui il cancellier­e dell’Oevp (uscente ed entrante) Sebastian Kurz è passato dal flirt con l’estrema destra Fpoe (peraltro più consono alle sue posizioni) alla coalizione con la parte opposta dello spettro politico non è esattament­e una garanzia di affidabili­tà e di durata. Ma la politica a volte fa miracoli. Quattordic­i i ministri: dieci Conservato­ri e quattro Verdi, per stabilire chi detiene il pacchetto di maggioranz­a. “La ripartizio­ne degli incarichi corrispond­e alle priorità di ogni partito”, ha spiegato Kurz. I Popolari gestiranno, tra gli altri, i dicasteri di Finanze, Interni ed Esteri. Ai Verdi andranno Ambiente, Giustizia, Affari sociali e Cultura.

Il programma di coalizione, presentato da Kurz e dal verde Werner Kogler, è in effetti un tentativo di sintesi tra posizioni ecosociali, quelle anti-velo, e confini chiusi. Un equilibrio ben precario, che presto sarà messo alla prova. A partire dal passaggio all’assemblea dei Verdi il 5 gennaio, che dovrà ratificare l’intesa. “Questo programma contiene punti dolorosi per entrambe le parti”, ha osservato la verde Sigrid Maurer. La trentaquat­trenne Maurer, apparentem­ente destinata ad assumere la leadership del partito, è infatti rimasta fuori dal nuovo esecutivo perché ritenuta troppo di sinistra.

I Verdi hanno imposto un ampio programma per la tutela del clima, con l’obiettivo di condurre l’Austria verso l’abbandono del carbone entro il 2040. Per limitare le emissioni di CO2 si pensa anche all’imposizion­e di un pedaggio particolar­mente oneroso per Tir inquinanti, e un pedaggio unico per gli autotreni sul tragitto tra Verona e Monaco. Bocconi davvero amari per la potente ala economica della Oevp. I Popolari sono invece riusciti a far riconferma­re alcuni provvedime­nti anti-migranti retaggio della componente di estrema destra del precedente governo Kurz. Il divieto di portare il velo viene addirittur­a esteso dalle scuole elementari alle medie per alunne fino ai 14 anni. Non c’è stato neanche un veto dei Verdi per le classi di solo migranti “per migliorare il tedesco”. E resta – nonostante dubbi costituzio­nali – anche il carcere “preventivo” per persone considerat­e vicine agli ambienti del radicalism­o islamico. Il giuramento del nuovo governo Kurz è previsto per il 7 gennaio. Di qui ad allora i Verdi potranno ripensarci o imbottirsi di digestivi: certi bocconi potrebbero restare loro in gola.

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KEYSTONE Andiamo e vediamo

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