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Da 50 anni sul pezzo

La rivista di valle ‘Voce di Blenio’ compie mezzo secolo. Intervista al presidente della Fondazione Le sfide del settore vengono superate grazie a lettori di lunga data (molti dei quali residenti nel resto del cantone, della Svizzera o all’estero) ma anch

- Di Samantha Ghisla

Rimane in casa oppure sui tavoli dei bar e ristoranti per un mese (quando non viene sottratta prima... come apprendiam­o capita spesso). Ed è proprio questo uno dei vantaggi della rivista vallerana ‘Voce di Blenio’, che ha lanciato l’anno del suo cinquantes­imo compleanno con la pubblicazi­one di un numero speciale – il seicentesi­mo, uscito poco prima di Natale – dedicato in parte a ricordare la nascita della pubblicazi­one e le persone che l’hanno mantenuta in vita, arricchito da alcuni contributi di affezionat­i alla ‘Voce’, tra cui quello del vescovo di origini bleniesi Valerio Lazzeri. «Il nostro punto di forza è l’essere ben radicati sul territorio. Gli abbonati hanno un mese di tempo per sfogliarci e leggerci», spiega alla ‘Regione’ Tarcisio Cima, membro del comitato di redazione e dal 2011 presidente della Fondazione Voce di Blenio, creata nel 2006 per fornire una persona giuridica al mensile nato nel 1970 come “organo mensile della Pro Blenio”. Ora, mezzo secolo dopo, gli chiediamo come faccia questo progetto editoriale a sopravvive­re in un’epoca in cui anche i principali media cartacei puntano molto sulle versioni e-paper e sui siti web delle proprie testate. «Anche noi percepiamo la difficoltà della carta stampata, notiamo ad esempio una certa erosione degli abbonament­i. Non è evidente che figli o nipoti di abbonati che lasciano per motivi anagrafici rinnovino il contratto. Ma abbiamo un nocciolo duro di fedeli abbonati da lungo tempo. Inoltre un altro punto di forza sono i nostri inserzioni­sti, legati alla rivista non solo per farsi pubblicità ma anche per sostenerci», sottolinea Cima. Dal 1975 in avanti il numero di abbonati è sempre rimasto sopra le 2mila unità sfiorando le 2’500 nel 1990 e attestando­si nel 2019 a 2’270, quasi la metà dei quali residente in valle. Le altre sono persone originarie di qui e trasferite­si in altre zone del Ticino, emigrate oltre Gottardo o all’estero che vogliono mantenere un contatto con il territorio a cui sono affezionat­e. I costi della ‘Voce’, ricorda inoltre il presidente del Consiglio di fondazione, riescono ad essere contenuti anche grazie al volontaria­to che si aggiunge ai due posti di lavoro al 30 per cento.

In arrivo una mostra dedicata

Per quanto riguarda i nuovi media, una fetta di lettori viene raggiunta grazie alla pagina Facebook del periodico. Una novità recente che non prevede la pubblicazi­one di tutti gli articoli, bensì di alcune notizie che possono essere condivise e commentate dagli utenti. Per “svecchiare” l’edizione cartacea l’anno del 50° porterà con sé anche il rinnovamen­to della veste grafica. «Seppur con qualche piccola modifica manterremo il formato “a quotidiano” che ci distingue dalle altre riviste», aggiunge Cima. Altra importante novità del 2020 è per la ‘Voce’ l’allestimen­to di una mostra che aprirà i battenti la prossima primavera al Museo della Valle di Blenio, a Lottigna. «Il nostro traguardo fornirà lo spunto per descrivere e riflettere sui 50 anni della valle dal punto di vista economico e sociale», spiega il presidente della Fondazione. L’esposizion­e temporanea che sarà aperta dal 26 aprile fino a novembre raccoglier­à ritagli di giornale, fotografie, documenti ma non solo. Gli interessat­i a prestare degli oggetti significat­ivi per la storia dell’ultimo mezzo secolo del distretto possono ancora farsi avanti.

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TI-PRESS Sull’ultima pagina del numero speciale la copertina uscita a gennaio 1970

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