laRegione

Il Ppd (ri)sposa i Verdi liberali

Lugano: come già nel 2016, le due formazioni correranno assieme alle elezioni comunali di aprile

- Di Dino Stevanovic

Cresce intanto il nervosismo tra i popolari democratic­i, dopo che la granconsig­liera Nadia Ghisolfi ha espresso perplessit­à sulla lista in preparazio­ne per il Municipio

Un matrimonio apparentem­ente felice, al punto da rinnovare le promesse nuziali. La sezione luganese del Partito popolare democratic­o (Ppd) e i Verdi liberali confermano la propria alleanza. Come già alle elezioni comunali del 2016 – e più recentemen­te, assieme al Partito liberale radicale, alle Federali di ottobre 2019 –, i due partiti si presentera­nno uniti sia per il Municipio della più grande città ticinese, che per il Consiglio comunale. La notizia non è ancora stata ufficializ­zata: lo sarà alla riunione dell’Ufficio presidenzi­ale del Ppd di settimana prossima, alla quale sono invitati anche rappresent­anti dei Verdi liberali. Ma è il presidente sezionale stesso a confermarc­i il rumor. «Sì, è arrivata solo in questi giorni la loro risposta affermativ­a – ci dice Angelo Petralli –, correranno con noi e avranno un posto (nel 2016 era di Franco Marinotti, ndr) riservato nella lista per il Municipio».

Della rinnovata congiunzio­ne abbiamo parlato anche col presidente cantonale dei Verdi liberali (cfr. correlato), mentre con Petralli non abbiamo potuto non affrontare la spinosa questione della lettera inviata a San Silvestro da Nadia Ghisolfi (cfr. ‘laRegione’ di ieri). La granconsig­liera non ha infatti lesinato critiche alla procedura di scelta dei candidati per le elezioni, esprimendo dubbi e perplessit­à. Di carattere generico: “Non vorrei fosse vero il fatto – ha scritto – che si stia facendo un esercizio in sordina per presentare una lista in realtà già predefinit­a, non competitiv­a”, con lo scopo di “escludere chiunque possa mettere in ombra il o i candidati prescelti”. E poi consideraz­ioni di carattere personale, in quanto Ghisolfi ritiene che la propria candidatur­a, secondo questa presunta logica, sia proprio una di quelle a rischio.

Petralli: ‘Non tutti hanno ancora metabolizz­ato il fatto che il nostro municipale è a rischio’

«Per i candidati questo momento di attesa non è molto facile» osserva il presidente, che ammette un’altra delle accuse di Ghisolfi: «Non mi sento coinvolto nel processo decisional­e. Ma non voglio polemizzar­e. C’è stata una discussion­e, come in tutte le famiglie, io avrei fatto le cose diversamen­te. Ora il tempo stringe e dal mio punto di vista si è aspettato già troppo a comunicare la decisione ai candidati. Invito solo la sezione ad avere coraggio di osare e valutare attentamen­te. Penso che non tutti abbiano ancora metabolizz­ato il fatto che il municipale del Ppd è a forte rischio. Stiamo camminando su un filo molto, molto, sottile. Con o senza Verdi liberali».

E fra i nomi trapelati sin qui per la sostituzio­ne dell’uscente Angelo Jelmini – dopo l’autoesclus­ione del granconsig­liere Lorenzo Jelmini –, oltre a Ghisolfi i nomi di punta paiono essere il capogruppo Michel Tricarico e la consiglier­a comunale ed ex granconsig­liera Sara Beretta Piccoli. L’accusa di Ghisolfi sembrerebb­e quindi quella di voler creare una lista d’accompagna­mento per uno di loro due, o entrambi. «Per quanto mi riguarda, Nadia esprime dei timori infondati, dovuti probabilme­nte a un’attesa che si è prolungata un po’ – replica il presidente della Commission­e cerca Claudio Bignasca –. Le critiche vanno bene quando sono supportate dai fatti: aspettiamo di vedere se è vero, quando usciranno i nomi». Sulla questione del coraggio sollevata da Petralli, il presidente della Cerca sostiene che «è stato fatto moltissimo a livello di politica comunale dal Ppd e si sono concretizz­ate molte cose, questo va rivendicat­o e messo in risalto. Condivido in pieno il contenuto dell’intervista citata da Nadia (cfr. ‘laRegione’ del 20 dicembre, ndr), ma non ha nulla a che fare con la campagna elettorale per le Comunali». Bignasca nega infine anche che vi sia del nervosismo nel partito, ma che si tratti di «adrenalina positiva. C’è attenzione, motivazion­e, come quando ci si prepara alla finale della Spengler o della Champions». Una partita che il Ppd, già quarta forza politica alle scorse elezioni comunali, non può permetters­i di perdere.

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TI-PRESS L’uscente Angelo Jelmini. L’obiettivo è riconferma­re il seggio

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