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Analisi lupi: il Dt scrive al Kora

Lupo: riscontrat­i problemi nella gestione delle analisi genetiche dopo le predazioni sopra Airolo

- di Samantha Ghisla

Il caso delle 41 predazioni sopra Airolo la scorsa estate ha fatto emergere alcuni problemi in merito a tempistich­e e modalità con cui sono stati fatti analizzare i campioni di Dna.

L’unico campione inviato al laboratori­o ha dato esito ‘pecora’ spiega il governo cantonale rispondend­o a un’interrogaz­ione

A fine novembre il Dipartimen­to del territorio (Dt) ha scritto alla Fondazione Kora (che coordina il monitoragg­io dei grandi predatori in Svizzera e gestisce le analisi genetiche dei lupi) chiedendo di rivedere la tempistica delle analisi e di introdurre priorità chiare durante tali procedure. Il motivo è da ricondurre al caso delle predazioni avvenute nel corso dell’estate sopra Airolo (in Valle Canaria) e nella limitrofa valle urana di Unteralpin, come si legge nella risposta del Consiglio di Stato all’interrogaz­ione di Giacomo Garzoli (Plr) firmata da altri 24 esponenti di vari partiti politici. Nel testo i granconsig­lieri spiegavano di aver riscontrat­o diverse anomalie di procedura e si chiedevano se il dispositiv­o cantonale avesse effettivam­ente agito secondo quanto previsto dalla legge. Rispondend­o il governo difende l’operato degli uffici preposti, spiegando che i servizi cantonali si sono attivati immediatam­ente. “Entro poche ore dall’annuncio della predazione l’Ufficio della consulenza agricola (Uca) si è attivato, dapprima diramando l’usuale avviso tramite sms” agli allevatori della zona e poi secondo procedura. In generale, il Consiglio di

Stato rivela di voler ottimizzar­e le attività legate alla protezione delle greggi con l’introduzio­ne di un consulente specializz­ato che dovrebbe entrare in carica nel corso di questo mese. L’interrogaz­ione chiedeva in particolar­e di far luce sul fatto che solo uno dei tre campioni raccolti dai guardiacac­cia dell’Ufficio caccia e pesca (Ucp) – su un totale di 41 capi predati in quattro occasioni – sia stato analizzato dal Laboratori­o di Losanna a cui si rivolge il Kora, peraltro senza successo. Ciò che conferma anche il governo, spiegando che è stata proprio questa situazione a spingere il Dt a scrivere la lettera. “Il Kora, benché reso attento della problemati­ca situazione venutasi a creare in Valle Canaria, ha deciso di inviare per l’analisi genetica un solo campione, unitamente a quello provenient­e dalla predazione avvenuta nello stesso periodo nella limitrofa Valle di Unteralp (Canton Uri). Il campione provenient­e dal territorio ticinese ha dato esito “pecora”, mentre quello urano “lupo”. La successiva analisi dei restanti due campioni ticinesi ha poi confermato che le predazioni erano state effettivam­ente opera di un lupo”.

Sul perché siano stati prelevati solo tre campioni, viene precisato che i capi di bestiame uccisi durante il primo attacco non sono stati segnalati all’Ucp, mentre le pecore morte durante la seconda predazione non erano più fresche al momento del sopralluog­o, avvenuto in ritardo a causa di “avverse condizioni meteorolog­iche”. Per quanto riguarda l’autore delle predazioni, il timore di chi ha inoltrato l’interrogaz­ione è che si possa essere trattato di almeno due lupi o di un branco. “Non è da escludere che il lupo responsabi­le delle predazioni in Valle Canaria e in Valle Bedretto (due a luglio 2019, ndr) possa essere lo stesso esemplare”, sottolinea il governo, aggiungend­o che dalle analisi non emergono dati più precisi e che le fototrappo­le installate non hanno immortalat­o nulla.

Le misure di protezione

Per il predatore (lupo o ibrido, non è stato possibile appurarlo) non era stato spiccato alcun ordine di abbattimen­to. Se da una parte il numero di animali da reddito predati supera la soglia prevista dall’Ordinanza federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici, lo stesso documento sancisce che possono essere contabiliz­zati solo i capi uccisi dove sono state adottate le misure di protezione. A settembre Dt e Dipartimen­to delle finanze e dell’economia (Dfe) precisavan­o infatti in un comunicato che “il lupo ha predato pecore che si trovavano all’esterno dei recinti elettrific­ati e senza cani di protezione”. Sulle possibili misure da intraprend­ere il governo garantisce che le istruzioni sono state fornite sul posto come avviene di solito. Inoltre “un’associazio­ne ambientali­sta ha messo a disposizio­ne del gestore dell’alpe un credito straordina­rio per l’assunzione di un pastore aggiuntivo, senza ricorso alle casse cantonali”.

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KEYSTONE Il Kora coordina il monitoragg­io dei grandi predatori in Svizzera

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