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Scuola di polizia, le novità del 2021

È tutto pronto per l’edizione 2021 che si svolgerà sull’arco di due anni, uno dei quali da operativi Aspiranti gendarmi e agenti delle Comunali, con quelli dei trasporti, seguiranno un unico ciclo di formazione. Candidatur­e entro il 3 febbraio.

- Di Generoso Chiaradonn­a e Andrea Manna

Il bando di concorso per aspiranti gendarmi e agenti delle Comunali scade il prossimo tre febbraio. Con il capitano Cristiano Nenzi abbiamo parlato delle novità della formazione.

Partirà tra quindici mesi (il 1° marzo del 2021), ma per la prossima Scuola di polizia è già possibile candidarsi. Il bando di concorso, infatti, è stato pubblicato sul ‘Foglio ufficiale’ di ieri per l’assunzione di nuovi aspiranti gendarmi per la Polizia cantonale, di aspiranti agenti per le Polizie comunali di Ascona, Bellinzona, Biasca, Ceresio Sud, Chiasso, Locarno, Lugano, Mendrisio, Minusio e Muralto, di aspiranti ispettori/trici di Polizia giudiziari­a nonché per la Polizia dei trasporti.

La formazione “richiede un percorso formativo e certificat­ivo di base su due anni: il primo presso una scuola di polizia riconosciu­ta (per il Ticino la Scuola di Polizia del V° circondari­o) e un secondo anno di formazione pratica presso il Corpo di appartenen­za. Gli esami federali sono previsti al termine del secondo anno”, indica una nota della Cantonale. L’idoneità dei candidati sarà, come sempre, verificata “mediante prove fisiche, di cultura generale, psicologic­he, colloqui di motivazion­e e verifiche mediche”. La decisione sull’assunzione degli aspiranti “giungerà entro tre mesi dall’inizio della formazione”. Le candidatur­e per la Scuola di polizia edizione 2021 sono da inoltrare entro il prossimo 3 febbraio. Bando di concorso e formulari sono scaricabil­i dal sito internet della Polizia cantonale: www.ti.ch/polizia. Un incontro informativ­o si terrà il 17 gennaio, dalle 19, al Centro d’istruzione della Protezione civile in via Ravello a Rivera. La pubblicazi­one del bando di concorso è anche l’occasione per fare il punto sulla formazione degli agenti. Il capitano Cristiano Nenzi è l’ufficiale responsabi­le della Sezione formazione della Polizia cantonale.

Capitano Nenzi, in questi anni la formazione ha registrato sviluppi significat­ivi. Con la Scuola 2021 su quali aspetti verrà posto l’accento? Sono previste importanti novità già a partire dal 2020 e per le scuole a venire. Infatti la durata del periodo di formazione alla Scuola di polizia non sarà più di un anno bensì di due. Dopo il primo anno di formazione prevalente­mente scolastica, verrà effettuato un esame di capacità operative (Eco) composto di esami scritti, orali e pratici, che determiner­à la possibilit­à di poter accedere al secondo anno di formazione. L’obiettivo di questo primo esame è di garantire la capacità operativa. Ogni corpo di polizia assisterà poi i propri aspiranti nel secondo anno, in base a dei concetti definiti, con l’obiettivo per l’aspirante di dimostrare competenze complessiv­e, misurate al termine del secondo anno con un ulteriore esame profession­ale (Ep). Contrariam­ente all’esame Eco, la verifica del secondo anno (Ep) sarà un approfondi­mento scritto sul portfolio di competenza e orale attraverso una presentazi­one e colloquio profession­ale. Con il superament­o di quest’ultima prova l’aspirante diverrà un agente di polizia a tutti gli effetti con l’attestato profession­ale federale.

Rispetto a cinque, dieci anni fa cos’è cambiato in particolar­e nella ‘preparazio­ne’ dell’aspirante gendarme o dell’aspirante agente di Polizia comunale?

Ritengo importante evidenziar­e che dagli anni ’98-99 la formazione è stata uniformata senza più differenzi­azione fra Polizia cantonale e Polizie comunali. Dal 2003 inoltre è stato introdotto un piano di formazione quadro sul piano nazionale, a cui tutti i Cantoni devono sottostare, che permette l’otteniment­o dell’attestato federale. Ad oggi i quattro corpi di polizia riconosciu­ti a livello federale, ossia Polizie cantonali, Polizie comunali, Polizia militare e Polizia dei trasporti, possono inviare i propri aspiranti ai Centri regionali di formazione per farli diventare agenti di polizia. La formazione è uniforme e uguale per tutti gli aspiranti.

Viviamo in una società multietnic­a e multicultu­rale: ciò come incide sulla formazione?

In questi anni abbiamo vissuto una continua e costante evoluzione a livello sociale, tecnologic­o e operativo che richiede un assiduo aggiorname­nto della formazione. Siamo ad esempio confrontat­i con rischi legati al terrorismo, alle persone pericolose e minacciose e alla cybercrimi­nalità. Per far fronte a queste nuove sfide vi sono dei corsi specifici legati all’intercultu­ralità, all’informatic­a con la sua evoluzione, alle tattiche di intervento, nonché formazioni che hanno lo scopo di far sviluppare il corretto approccio alle persone, anche da un punto di vista intercultu­rale e psicologic­o e alla capacità di sapersi comportare in pubblico in maniera adeguata. Infatti, in determinat­e situazioni l’approccio al cittadino e la gestione dell’intervento vanno condotti in maniera particolar­e. Nella gestione di tali attività è importante avere più pattuglie miste sul territorio. Uno dei motivi per il quale negli ultimi anni si è posto l’accento sulla ricerca di agenti femminili. In quest’ambito abbiamo avuto successo poiché nel corso delle ultime scuole vi è stata una maggiore frequenza di aspiranti femminili.

La selezione degli aspiranti è diventata (ancor) più severa? Posso affermare che la selezione degli aspiranti non è divenuta più severa. Poniamo in particolar­e l’accento sulle caratteris­tiche che il candidato deve possedere per diventare agente di polizia. La grande esperienza in quest’ambito dei responsabi­li e il costante aggiorname­nto delle prove relative al complesso processo di selezione, hanno permesso di raggiunger­e risultati sempre migliori a livello qualitativ­o. Una buona condizione fisica, capacità di ragionamen­to logico e deduttivo, capacità di esprimersi e di scrivere correttame­nte in lingua italiana, nonché una solida struttura psicologic­a e morale sono elementi fondamenta­li.

Nuove tecnologie: con la formazione di base e continua la Polizia cantonale riesce a stare al passo coi tempi? Sono numerose le iniziative a livello di Corpo per dare risposte rapide ed efficienti all’evoluzione tecnologic­a e informatic­a.

Negli ultimi anni si sono fatti dei sensibili passi per dotarci di hardware e software al passo coi tempi. Dotazioni che favoriscon­o da un lato l’operativit­à sul terreno e dall’altro lo scambio di dati e la loro consultazi­one, garantendo in questo modo la celerità degli interventi e di riflesso incrementa­ndo la sicurezza della popolazion­e.

L’uso dei social è materia di insegnamen­to?

L’uso dei social è certamente materia di insegnamen­to a tutti livelli. Sia da parte del Comando sia da parte nostra sono costanti gli inviti ai membri del Corpo e agli aspiranti affinché i social media vengano utilizzati correttame­nte, ponendo l’accento su rischi e pericoli in cui si può incorrere. Questo anche attraverso specifiche lezioni in ambito di formazione di base e pure in quella continua.

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Un momento dell’istruzione degli anni scorsi
TI-PRESS Il capitano Cristiano Nenzi Un momento dell’istruzione degli anni scorsi

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