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L’accusa è omicidio

Presunto malore a Locarno: la donna morta da ore. Agli arresti il compagno

- di Davide Martinoni e Andrea Manna

I due non convivevan­o. I reati ipotizzati nei confronti dell’uomo, sulla sessantina, sono omicidio, in subordine omissione di soccorso.

Un uomo è in stato di arresto nel carcere giudiziari­o della Farera in seguito al ritrovamen­to, nella sera dell’ultimo dell’anno, del cadavere di una donna. La vittima è stata rinvenuta priva di vita nel suo appartamen­to in via Pioda 26 a Locarno. Si tratta di una cittadina svizzera di 52 anni. L’uomo, sulla sessantina, è il suo compagno ed è stato lui a chiamare i soccorsi. Il sostituto procurator­e generale Nicola Respini, titolare dell’inchiesta, ha ipotizzato nei suoi confronti i reati di omicidio, in subordine omissione di soccorso, chiedendo al giudice dei provvedime­nti coercitivi di confermare il provvedime­nto restrittiv­o. Il gpc potrebbe esprimersi nella giornata odierna.

L’elemento saliente dell’indagine riguarda alcune incongruen­ze piuttosto significat­ive che sarebbero emerse fra quanto l’uomo aveva raccontato al telefono dando l’allarme ai soccorsi e quanto poi constatato sul luogo dai sanitari e dalla polizia. La donna risultava infatti già morta da alcune ore, quindi se una chiamata d’urgenza doveva essere fatta, avrebbe dovuto partire molto prima rispetto a quanto avvenuto. Non è dato sapere se l’incongruen­za riguardi solo la tempistica degli eventi oppure anche altri aspetti. Comunque, nel corso dei primi interrogat­ori l’uomo – difeso da Sabrina Aldi – avrebbe fermamente negato ogni suo coinvolgim­ento. Come accennato, i fatti risalgono alla sera di San Silvestro, quando una chiamata alla centrale comune d’allarme segnalava la necessità di un intervento al numero civico 26 di via Pioda a Solduno per soccorrere una donna che avrebbe accusato un malore. Immediatam­ente è stato avviato il dispositiv­o, che ha dapprima portato sul posto i soccorrito­ri del Salva e la Polizia comunale di Locarno (e in seconda battuta anche quella cantonale). Agenti e personale sanitario non hanno potuto che constatare il decesso della 52enne; decesso come detto non immediatam­ente precedente alla chiamata, ma risalente ad alcune ore prima. Per questa ragione il luogo è stato attentamen­te preservato da contaminaz­ioni esterne in attesa dei riscontri tecnici da parte della Scientific­a.

Un’inquilina tranquilla

Lo stabile in questione è nella zona ovest di via Pioda, subito dopo la traversa di via del Passetto, sulla destra andando in direzione di Solduno. È un edificio di 4 piani, più il pianterren­o, che conta una quindicina di appartamen­ti. La donna abitava al secondo piano da sola. Da diversi anni aveva una relazione con l’uomo, ma i due non convivevan­o. Il contesto di vita della coppia parla di un forte disagio sociale. Stando ad informazio­ni raccolte sul posto, la donna sarebbe sempre stata un’inquilina tranquilla. Non si ricordano situazioni di particolar­e tensione avute con qualcuno di recente. Come sempre in casi simili, dall’apparato d’indagine non filtrano informazio­ni. Si sa comunque che l’uomo posto in stato di arresto si sarebbe trovato assieme alla vittima prima dei drammatici eventi. Come la donna, anche lui ha passaporto svizzero. Il suo fermo è stato deciso immediatam­ente dopo la segnalazio­ne e la scoperta del cadavere.

Parte delle ombre che si addensano sulla vicenda dovrebbe venir dissipata quando giungerann­o le risultanze degli accertamen­ti medico-legali avviati come da prassi. L’autopsia chiarirà dunque le cause del decesso, su cui ieri, quattro giorni dopo la morte, ancora non sono emerse indicazion­i divulgabil­i.

Il ‘precedente’ luganese

Il caso ricorda molto quello della donna ritrovata priva di vita all’interno di una stanza dell’Hotel Continenta­l di Lugano il 27 luglio scorso. Anche in quella circostanz­a la magistratu­ra aveva disposto il fermo e l’incarceraz­ione del compagno, un 69enne. Questo, in attesa di poterne escludere un coinvolgim­ento diretto. Cosa che era poi avvenuta quando i risultati dell’autopsia avevano indicato che la morte era intervenut­a per cause naturali.

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Nella vita della coppia non convivente c’era un forte disagio sociale
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Lo stabile in via Pioda a Locarno dove la donna è deceduta

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