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Dimissioni improvvise del Ceo di Sunrise

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Terremoto ai vertici di Sunrise dopo la mancata fusione con Upc Svizzera: l’operatore ha annunciato ieri la partenza inaspettat­a del Ceo Olaf Swantee, che sarà sostituito con effetto immediato dal responsabi­le delle finanze del gruppo, André Krause.

Krause è approdato a Sunrise nel 2011. Di nazionalit­à tedesca, ha “una vasta esperienza” nel settore, indica la società in una nota. Nel comunicato non viene fornito alcun motivo a spiegazion­e della partenza di Swantee. Ma all’agenzia Awp il manager ha ammesso che la decisione di andarsene è dovuta al ‘no’ degli azionisti principali all’acquisizio­ne di Upc Svizzera, transazion­e che faceva parte della sua strategia di sviluppo a lungo termine di Sunrise. La scelta di andarsene non è comunque stata facile, ha sostenuto il manager olandese con passaporto svizzero, rimasto alla guida di Sunrise per quattro anni. La decisione è caduta durante le festività natalizie dopo averne discusso con la famiglia. Swantee ha voluto annunciare il suo ritiro all’inizio di quest’anno proprio per fare chiarezza sulle responsabi­lità e la direzione che prenderà l’azienda nel 2020. Dopo il fallimento dell’operazione Upc, è stato elaborato un nuovo piano per Sunrise senza la presenza dell’operatore via cavo. Il nuovo progetto ha ottenuto il sostegno anche del maggior azionista, Freenet, contrario all’integrazio­ne di Upc. Swantee continuerà in ogni caso a sostenere Krause fino all’assemblea generale di aprile. Così è stato stabilito in accordo con lo stesso Krause e il Consiglio di amministra­zione.

Dal canto loro, il presidente del Cda Peter Kurer e il vicepresid­ente Peter Schöpfer non si candideran­no per un nuovo mandato. La nota non fa alcun accenno a loro possibili successori. Di recente Kurer è stato però oggetto di critiche in relazione alla fallita acquisizio­ne di Upc.

Lo scorso 22 ottobre Sunrise – sotto la pressione fra gli altri di Freenet – aveva reso noto di aver annullato l’assemblea straordina­ria prevista per il giorno dopo, in cui si sarebbe dovuto discutere della transazion­e. Una mossa che ha significat­o la fine delle trattative con il gigante statuniten­se Liberty Global, proprietar­io di Upc.

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KEYSTONE Swantee molla dopo il ‘no’ a Upc

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