Maxi batteria progettata a Giubiasco
Al Gruppo Lombardi sono state affidate la progettazione e l’assistenza durante la costruzione di quella che sarà una tra le più grandi ‘batterie ecologiche’ al mondo. Verrà realizzata in Australia (nelle Snowy Mountains) e avrà una potenza di 2’000 MW, pari a circa due centrali nucleari di media capacità. L’importante gruppo di ingegneria internazionale, del quale Giovanni Lombardi è stato fondatore, ha la sua nuova sede al Centro eVita a Giubiasco. “Per garantire la fornitura di energia in qualsiasi condizione – si legge nel comunicato stampa diramato dalla società – lo Stato Australiano ha infatti deciso di integrare il proprio sviluppo di energia solare ed eolica con la realizzazione di uno dei più grandi impianti di pompaggio-turbinaggio al mondo”. Permetterà di assorbire l’energia in eccesso nella rete, pompando acqua in un grande lago esistente per poi restituirla, mediante turbinaggio, nei periodi di maggior fabbisogno. L’impianto, denominato Snowy 2.0, è stato commissionato dalla Snowy Hydro a un consorzio di imprese guidato dalla italiana Salini-Impregilo Spa. Quest’ultima ha poi incaricato un gruppo di progettisti (tra i quali il Gruppo Lombardi) per tutte le attività di progettazione civile ed elettromeccanica.
Il cantiere da 3 miliardi di euro durerà 8 anni
I lavori di costruzione inizieranno quest’anno, dureranno complessivamente otto anni e avranno un costo di circa 3,1 miliardi di euro. I costi della sola progettazione ammontano invece a circa 72 milioni di euro (80 milioni di franchi). “Questo nuovo incarico permette al Gruppo Lombardi di affermarsi come una tra le poche società al mondo capaci di progettare impianti di pompaggio di enormi dimensioni”, si legge nella nota. Si tratta di strutture che garantiscono un regolare e costante approvvigionamento elettrico (sempre più dipendente da fonti alternative), sfruttando quasi sempre un utilizzo più razionale di bacini già esistenti che, a tutti gli effetti, si convertono così nelle “batterie” più ecologiche attualmente conosciute.
Nell’ultimo decennio sono stati realizzati alcuni impianti del genere anche in Svizzera (anche se di minori dimensioni). In Ticino è attualmente in costruzione l’impianto di pompaggio del Ritom che permetterà di accumulare l’energia eccedente nell’omonimo serbatoio per poi immetterla nella rete nei momenti di necessità.