Antenne 5G, il Pedemonte si ‘tutela’
Telefonia mobile, il Comune prepara la contromossa pianificatoria
Quello della costruzione e dell’ubicazione delle antenne di telefonia mobile è ormai diventato un tema sensibile e controverso in tutta la Svizzera. Nel febbraio del 2016, Il Dipartimento del territorio ha emanato al proposito delle linee guida, sulla base delle quali una trentina di Comuni ticinesi ha nel frattempo avviato – e in qualche caso già concluso – una specifica procedura di modifica delle proprie normative pianificatorie. Non è il caso, come rivela in un’interrogazione il gruppo LiSA, nelle Terre di Pedemonte, dove “attualmente il Piano regolatore non contempla alcuna normativa al riguardo”. Partendo da questa considerazione, LiSA muove tutta una serie di domande all’autorità municipale. In particolare per sapere quante antenne per la telefonia mobile sono presenti sul territorio comunale e se ve ne sono in corso di progettazione. Se l’esecutivo intende elaborare e proporre specifiche normative per l’ubicazione e la costruzione di simili strutture. Quanto all’ipotizzata pericolosità legata a questa nuova tecnologia, LiSA suggerisce al Municipio di valutare se non sia il caso di introdurre una moratoria in materia di costruzione di antenne per la telefonia mobile nel comprensorio. Chiamato in causa, l’esecutivo negli scorsi giorni ha risposto, punto su punto, alle questioni sollevate dai firmatari. In pratica al momento non sono previste antenne 5G su suolo comunale (la sola presente non è a tale scopo). Una variante di Piano regolatore proprio per la gestione delle antenne è comunque stata elaborata ed è al vaglio del Dipartimento del territorio per l’esame preliminare. A breve dovrebbe giungere da Bellinzona una risposta, in modo da consentire all’esecutivo di preparare il messaggio da sottoporre al legislativo. Ad ogni buon conto l’autorità municipale ha chiesto al Dipartimento restrizioni assai severe nella posa delle eventuali future antenne (distanze da scuole ed edifici pubblici, esclusione dai nuclei, dalle piazze e da luoghi di valore urbanistico). Ha invece le mani legate, l’autorità municipale, per ciò che concerne il discorso emissione onde elettromagnetiche, la cui regolamentazione sottostà a una specifica ordinanza federale. Impossibile, infine, pensare – dal profilo giuridico – di introdurre una moratoria.