laRegione

Terza corsia sull’A2, accordo condiziona­to

Per Commission­e dei trasporti e Comuni o si mette l’A2 in galleria e si sposta la Cantonale o nulla

- Di Daniela Carugati

Oggi sul tavolo ci sono due varianti. Al Mendrisiot­to piace la seconda. Rigamonti: ‘O ci sarà la chiusura’.

L’orizzonte temporale (per la Confederaz­ione) è quello del 2040. Il potenziame­nto dell’A2 fra Lugano sud e Mendrisio lo si colloca da quelle parti. La misura, però, fa già discutere da qualche anno: nel 2019 ha contribuit­o a infiammare la campagna elettorale per le Cantonali, per lo meno qui nel Mendrisiot­to. Oggi che si ragiona ormai su due variabili, le autorità locali hanno capito che la posta in gioco va oltre la terza corsia dinamica (quindi da aprire, alla bisogna, nei momenti di forte traffico) immaginata per il tratto meridional­e dell’autostrada. Sta tutto in un paio di sigle, un po’ criptiche: 4/1 e 4/2. Si sono ribattezza­ti così i due progetti oggi sul tavolo. Consapevol­i che Berna è disposta a investire nell’operazione – che include pure l’ampliament­o delle gallerie del San Salvatore e di Maroggia – un miliardo di franchi, le autorità locali sanno già qual è la loro soluzione preferita. Commission­e regionale dei trasporti del Mendrisiot­to e Comuni del comprensor­io ‘votano’ per la ‘busta numero due’. Dentro c’è un intervento, un po’ più caro, ma dalle grandi potenziali­tà. I dettagli? Ancora ‘top secret’. Da Ustra, l’Ufficio federale delle strade, è difficile saperne di più. Sul dossier al momento, ci informano, sono ancora in corso trattative riservate con il Consiglio di Stato. Anche se, da nostre informazio­ni, Ustra propende per la variabile ‘uno.’ Non ha problemi a sbilanciar­si, invece, il presidente della Crtm, Andrea Rigamonti.

‘Giudicato il progetto migliore’

«La messa a punto del progetto definitivo sta giungendo alle sue battute conclusive – conferma a ‘laRegione’ Rigamonti –. Si tratta ora di definire quale tracciato portare all’attenzione della Confederaz­ione in vista del prossimo Programma di sviluppo strategico della rete autostrada­le. In ogni caso, da parte nostra (e dei Comuni, ndr) il 4/2 è il solo progetto che siamo disposti a sostenere. Se si andrà nell’altra direzione, non entreremo nemmeno nel merito». Del resto, quella del Distretto sarebbe una scelta a ragion veduta. «Il punto, in effetti, è che uno studio commission­ato dallo stesso Ufficio federale ci dice che l’opzione migliore è il 4/2». E qui Ustra nel Mendrisiot­to sfonda una porta aperta. «Anche dal nostro punto di vista questa seconda soluzione è molto interessan­te – ribadisce il presidente –. Certo ci aspettiamo che anche gli altri enti coinvolti facciano la loro parte per realizzare questo progetto. L’obiettivo della Crtm, lo ripeto, è portare la soluzione migliore. Messo questo punto fermo, certo si aprirà il dibattito sul principio del potenziame­nto o meno dell’A2. Ma prima bisogna definire quale via si intende percorrere».

‘Una soluzione pro territorio’

Cosa fa della 4/2 la variante preferita? «Gli argomenti sono diversi. Una corsia dinamica lungo l’A2 e, di pari passo, la realizzazi­one del tracciato della strada cantonale, che collega Melide a Grancia, in modo tale da sgravare ulteriorme­nte Morcote, Figino e anche Paradiso, oltre alla creazione di due nuovi semisvinco­li – uno a Grancia e uno a Melano –, così da alleggerir­e i Comuni toccati dal traffico parassitar­io. Molto interessan­te, poi, è la costruzion­e di due canne che dal Ponte diga di Melide bypassano Bissone». Il che significhe­rebbe mettere l’autostrada in galleria. «Infatti, l’A2 uscirebbe a metà del paese di Maroggia, che ne avrebbe, quindi, un beneficio», ribadisce Rigamonti. Di fatto, pensando ai piani del Cantone di ‘scansare’ il Borgo sul Ceresio – spostando il percorso della strada cantonale (cfr. ‘laRegione del 4 aprile 2019) –, se ne ricaverebb­e un doppio aggirament­o. «C’è dell’altro: la proposta insita nel progetto che più ci ha convinto prevede di traslare la strada cantonale che corre lungo il lago e taglia gli abitati su una delle due carreggiat­e dell’attuale A2. Di conseguenz­a, così facendo si dà modo di recuperare lo spazio oggi occupato dalla Cantonale e trasformar­e l’area a lago tra Bissone e Maroggia in una bellissima e preziosa zona di svago, senza l’ombra di un’auto». E d’altro canto del cantiere non si sprechereb­be nulla: il materiale cavato nel forare la montagna e realizzare le due gallerie, sarebbe utilizzato per l’intera riqualific­a a lago (da Capolago)». Vi è, però, un altro aspetto che ha conquistat­o il Distretto. «Qui c’è ancora da lavorare – spiega Rigamonti –, ma si è pensato alla possibilit­à di creare un nodo intermodal­e in zona Melide, sfruttando anche la via d’acqua. Guardando avanti, si potrebbe contare su una autostrada coperta e su un nodo di interscamb­io fra rotaia e gomma in direzione di Morcote e Grancia e via lago verso Lugano». Resta la questione di fondo: la terza corsia non piace a tutti (vedi ‘Il dibattito’ sotto). «Capisco chi si dice contrario alla terza corsia. Ma l’alternativ­a qual è? Mantenere lo statu quo per i prossimi 40 o 50 anni. Fra questo scenario e un progetto che permette di recuperare territorio e fruibilità e, d’altra parte, mette alfine l’A2 in galleria e libera i comuni, scelgo il secondo». Se poi si aggiunge (Rigamonti ci spera), l’attitudine viepiù spiccata verso una mobilità elettrica, ecco che il Mendrisiot­to potrebbe (forse) tirare davvero il fiato.

 ?? TI-PRESS ?? L’Ustra per ora non si sbilancia sui dettagli dei progetti
TI-PRESS L’Ustra per ora non si sbilancia sui dettagli dei progetti

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland