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Il Lugano festeggia e dopo quasi 2 mesi torna tra i primi 8

Dopo il Davos, il Lugano infrange anche il tabù Servette e sale a quota 49 punti: quarto successo in cinque partite nel 2020

- di Grégoire Macheret

Ginevra – Ci vuole poco, in fondo, per vincere le partite. Infatti possono bastare anche due reti, a patto, però, che da metà pista in giù le cose funzionino a dovere. E a Ginevra il Lugano sul piano difensivo è praticamen­te perfetto. Una partita di sostanza, senza troppi fronzoli, contro un Servette che è ormai abituato a volare in alto. Stavolta, però, le Aquile sono costrette a scendere di quota, subito impallinat­e da quel tiro di Wellinger dalla distanza, sulla cui traiettori­a si trova un Alessio Bertaggia bravissimo a spostarsi all’ultimo, che firma il gol d’apertura dopo appena 24’’ di gioco, ovviamente al primissimo tiro in porta. Un colpo durissimo, per la squadra di Patrick Emond. Che a quel punto, tuttavia, ancora non sa che nell’epilogo del periodo centrale, dopo un secondo tempo trascorso il più del tempo all’attacco, dovrà poi fare i conti con una situazione anche peggiore. Infatti, proprio mentre i granata azzardano un ultimissim­o assalto in attesa della seconda sirena, sulla ripartenza si fanno prendere d’infilata dai bianconeri. E se sui tentativi di Wellinger prima, e Suri poi, Mayer riesce in qualche modo a mettere una pezza, il trentenne portiere di origine ceca nulla può sul terzo tocco dell’accorrente (e liberissim­o) Walker.

Grazie ai gol di Wellinger e Walker i bianconeri sbancano Ginevra e dopo quasi due mesi tornano in zona playoff

L’annuncio del gol da parte della speaker delle Vernets, dopo qualche minuto d’incertezza – siccome gli arbitri decidono di ricorrere alle immagini tivù per fugare il dubbio se l’azione fosse viziata un passaggio con la mano (in verità, l’intenzione di Suri in uscita dal proprio terzo è sempliceme­nte quella di fermare il puck, ciò che in fondo neppure gli riesce) –, mette praticamen­te in ginocchio i padroni di casa. I quali, probabilme­nte per la prima volta da quand’è iniziata la partita, capiscono che non è serata. E la verve messa in mostra nei primi due periodi, manovrando velocement­e il disco nel (vano) tentativo di costringer­e i bianconeri a farsi trovare fuori posizione, tra i padroni di casa finisce con lo scemare definitiva­mente. Così più passa il tempo, più il Lugano riesce a difendere con naturalezz­a il doppio vantaggio. Per la gioia dell’attentissi­mo Sandro Zurkirchen, che conclude la partita difendendo un meritato shutout, che è pure il suo primissimo in maglia bianconera.

E se ‘Zuri’ brinda, Pelletier può fare altrettant­o. Infatti, dopo aver sconfitto domenica un Davos

contro cui non aveva ancora vinto, il suo Lugano al terzo tentativo riesce infine a metter sotto anche il coriaceo Servette. Al termine di un’estenuante e a dir poco insidiosa trasferta in Romandia che, invece, si conclude con il miglior risultato possibile. Siccome i bianconeri fanno un bel balzo sopra la linea, passando Berna e Langnau che, però, hanno comunque ancora una, rispettiva­mente due partite da recuperare. Ma intanto i bianconeri sono a quota 49 punti, dopo aver vinto ben quattro delle loro prime 5 partite in questo 2020. E qualcosa vorrà pur dire.

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Lo spettacola­re, decisivo intervento su Rod (con l’aiuto di Chorney) nel primo tempo. E per ‘Zuri’ la serata si chiuderà in festa

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