Asfalto con plastica, non c’è base legale
Chiasso non intende utilizzare asfalto ottenuto con la plastica riciclata. Il preavviso alla proposta, formulata da Carlo Coen (Plr), Antonia Boschetti (Us-I Verdi), Patricia Wasser (Ppd), Claudio Schneeberger (Lega) e Otto Stephani (Us-I Verdi), è negativo. La mozione, spiega il Municipio, “contiene proposte che, in base alla legislazione vigente, esulano dalle competenze del Comune. Quando il fabbricante svedese di questo tipo di asfalto avrà intrapreso le necessarie procedure di legge, “si potrà rianalizzare, di concerto con le autorità cantonali, l’eventuale introduzione di questo genere d’asfalto”. L’esecutivo chiassese ricorda che “qualsiasi atto promosso dall’ente pubblico deve poggiare su una base legale e quindi su una competenza delegata per legge, pena la sua illiceità”. Un committente pubblico, come un Comune, “può prendere in ragionevole considerazione un prodotto da costruzione solo quando questi viene immesso sul mercato e dopo che lo stesso sia stato assoggettato a un adeguato processo di verifica di idoneità”. La procedura è definita da Legge e ordinanza sui prodotti da costruzione e dall’ordinanza dell’Ufficio federale della costruzione e della logistica. Quest’ultimo “designa le norme tecniche appropriate per valutare le prestazioni di un prodotto da costruzione in relazione alle sue caratteristiche essenziali e per controllarne la costanza della prestazione”. Quella effettuata a Zermatt, “preclusa alle automobili”, è stata “un’iniziativa privata di un’azienda che ha pavimentato un’area privata antistante a un hotel e non può certo fornire garanzie di prova fondanti sull’efficacia di un prodotto”.