Liberali radicali schierate le liste per le Comunali
A Mendrisio si esorcizzano gli errori del partito cantonale. ‘Dobbiamo tornare fra la popolazione’
La missione del Plr nel Mendrisiotto sarà difendere i due sindacati urbani
Queste per il Plr di Mendrisio saranno, di sicuro, le elezioni della responsabilità. Il test del 5 aprile non mette alla prova solo l’operato di due municipali e del partito alle loro spalle, ma anche il fatto di aver conquistato (dopo 46 anni di digiuno) il sindacato. Samuele Cavadini, 40 anni, ‘governa’ da (solo) due anni – in quella che, nel maggio del 2018, ha aperto l’era del dopo Croci –, ma mette in gioco un progetto di Comune che i liberaliradicali intendono difendere per un’altra legislatura. Scenario e posta in gioco, insomma, sono cambiati, e non di poco, rispetto a quattro anni orsono. Si riconferma, invece, il tandem Cavadini-Samuel Maffi, 39 anni, a Palazzo civico dal 2011 – accoppiata vincente non si cambia –, che guida la lista per il Municipio svelata, ieri sera a Rancate, dai ‘cacciatori’ di candidati – la Commissione cerca coordinata da Gabriele Ponti – e plebiscitata dall’assemblea. E si consolida, quindi, la volontà di tenere le posizioni e persino di migliorarle. E questo se non (subito) per l’esecutivo – ambito il seggio lasciato vacante del Ppd Marco Romano – per il Consiglio comunale, dove siedono 16 rappresentati Plr. Guardiamo, però, più da vicino i nomi che affiancheranno capitano e braccio destro. Già dalla prima occhiata saltano all’occhio due nominativi: saranno della partita Massimo Cerutti, imprenditore di 57 anni, in politica (e nel legislativo) dal 2016, anno in cui figurava già sulla lista per l’esecutivo, e Marco Tela, 53 anni, docente alla Spai di Mendrisio, che conosce bene la vita da municipale (lo è stato a Coldrerio) e la realtà politica mendrisiense (era già in Cc) e non solo, visto che fra il 2008 e il 2012 è stato presidente distrettuale. Come lui stesso si è definito, un «usato sicuro». La sfida di aprile non sarà facile – anche se il Ppd ha fatto un passo indietro sul sindacato –, ma il Plr è pronto al confronto. Tant’è che non si è avuto paura di inserire in squadra volti che possono attirare consensi; così come si era fatto (a ragion veduta) con Cavadini nel 2016. Gli altri tre candidati, per contro, si affacciano alla grande ribalta elettorale per la prima volta; comune denominatore il Quartiere di Mendrisio. Si tratta di Beatrice Engeler, 45 anni, formatrice aziendale, Daniele Fumagalli, 42 anni, direttore aggiunto della Divisione dell’economia del Dfe, e un giovane, il 22enne Matteo Lordelli, impiegato all’Eoc e presidente dei Giovani liberali radicali del Mendrisiotto.
Chiasso: ‘Lavorare per il risultato’
Il sindaco uscente Bruno Arrigoni (che cerca la conferma per la sua seconda legislatura), la municipale uscente Sonia Colombo Regazzoni (che in questo quadriennio si è occupata dei dicasteri Sicurezza pubblica e Territorio), il capogruppo in Consiglio comunale Luca Bacciarini, il consigliere comunale, vicepresidente del Distrettuale nonché studente di scienze politiche e lingua russa a Zurigo Christian Bruccoleri e l’imprenditore e docente del Cpc di Chiasso Davide Rampoldi, alla sua prima esperienza in politica. Sono loro i cinque candidati che il Partito liberale radicale (Plr) di Chiasso ha scelto di schierare alle elezioni comunali di aprile. L’assemblea riunita ieri sera – alla presenza degli ex sindaci Fernando Pedrolini e Moreno Colombo e dell’ex vicesindaco Stefano Camponovo – ha approvato le candidature con un lungo applauso. L’obiettivo dichiarato è quello di confermare il sindacato e aumentare il numero di consiglieri comunali (attualmente sono 16). La lista per il Consiglio comunale è quasi completa e comprende candidati attivi in vari settori e anche una decina tra liberi professionisti e imprenditori. «Una buona lista composta da gente pronta a lavorare per Chiasso», ha commentato il presidente sezionale Davide Capoferri. L’assemblea ha salutato e ringraziato per quanto svolto negli anni Antonio Vaghi, Antonio D’Incecco e Laura Stoppa che non hanno sollecitato un nuovo mandato. «Dopo i risultati delle Cantonali c’è stata una certa preoccupazione ed è iniziata una serie di riflessioni – ha spiegato Capoferri –. Per ottenere risultati non basta avere candidati validi e temi, ma occorre lavorare». Il lavoro è iniziato nel mese di luglio: a ogni candidato è stato chiesto di «portare un tema da presentare per essere mirati». La squadra per il Municipio è pronta, e con lei i candidati al legislativo. «Ho rivisto entusiasmo, attaccamento e voglia di fare che in questi anni non era così facile trovare», ha aggiunto il presidente. «I nomi sono 44, ma diventeranno presto 45 – ha auspicato Arrigoni –. Questo dimostra che c’è ancora dell’interesse, ma non dimentichiamoci che nel 2016 abbiamo conquistato 806 schede, diventate 506 alle Cantonali e 389 alle Federali». Il percorso sarà in salita.